Ah, i
Disturbed.
Quel maledetto "
The Sickness" mi arrivò in faccia, alla fine del millennio, e diventò (per un pò) la colonna sonora fissa di ogni mio spostamento in macchina, e di molte sessioni in palestra. Un album così paraculo (per citare il Graz), così benedetto dalla
formula perfetta, con quel cantato ritmico e mitragliante, quella sezione ritmica di granito e quelle chitarre filtrate e cattivone, che diventò un instant best seller in mezzo mondo.
La verità, o almeno, la MIA verità, è che da lì in poi i Disturbed hanno campato di rendita, riproducendo più o meno la stessa formula (e questo ci può stare), copiando sé stessi in maniere a volte spudorate (e questo inizia a starci un filo meno), ripetendo la stessa struttura talmente tante volte che, alla fine, si sono rotti le balle persino loro. Vendite in calo, affluenze in diminuzione, e così dopo il mediocre "
Asylum" i quattro chicaghesi decidono di prendersi una pausa, a tempo indeterminato.
Qualche apparizione qua e là, soprattutto da parte del bassista John Moyer (negli Adrenaline Mob, e successivamente nella sponda-Tate dei Queensryche e, adesso, Operation-Mind.... non lo riesco manco a scrivere, scusate, non bestemmio, non per iscritto), evidentemente serviva un pò di tempo alla scena musicale per sentire il bisogno di riciclare anche loro. Sì, perché non so se ve ne siete accorti, ma ultimamente è solo di quello. Sei una band nuova? Funzioni solo se sei eccessiva o assomigli paurosamente a un dinosauro del passato. Oppure sei tu, il dinosauro, e allora tutti lì a sbrodolare.
Fatto sta. 5 anni, e i Disturbed tornano con "
Immortalized". Un album nato volutamente lontano dai riflettori, senza sparate né propagande, per arrivare al prodotto finito con meno stress e carico possibile.
Sì, ma perdio, Sbranf, oggi sei prolisso, ci vuoi parlare del disco? Arrivo, attento e sgarbato lettore, arrivo.
"Immortalized" è un disco dei Disturbed. Paro paro. Ok, un filo meno di "oooou-ha-ha-ha" da parte di Draiman, che addirittura prova a cantarci, ascoltare brani come "
The Light" in cui i nostri si cimentano in strutture molto più melodiche che in passato. Ma per il restante 90%, non ci spostiamo di una virgola dal passato.
E allora perché quel 7, caro il mio Sbranf? (Graz, che cavolo di lettori fastidiosi abbiamo, oh!) Perchè? Perché il sound dei Disturbed era, ed è,
una figata. E' trascinante, è adrenalinico, un filo marziale, e piace a un sacco di gente, Sbranf incluso. Perchè i brani sono trascinanti, prodotti benissimo, hanno riffoni grossi come case, e sono perfetti per il workout in sala attrezzi. Perché, e questo solo conta, ci piace ciò che ci piace. E il bello è un concetto soggettivo. E non c'è niente da fare! Questo disco spacca il cu*o, e allo stesso tempo è l'ennesima scopiazzata di "The Sickness". Ma, oh, anche a distanza di tanti anni, io un giro in giostra con la mia ex di qualche tempo fa me lo faccio volentieri, eh. Magari uno solo, però che gusto.
My favourites:- Immortalized
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