Nonostante questo monicker vi possa risultare assolutamente nuovo, i ragazzi che compongono questa formazione hanno alle spalle un passato decisamente importante sotto il nome di Pentagram.
Praticamente sconosciuti all'estero, i Pentagram hanno invece venduto svariati album in Turchia arrivando allo stato di vere e proprie rockstar e suonando davanti a migliaia di persone.
Nel 2001 arriva quindi la decisione di cambiare nome e intraprendere una strada contraddistinata da sonorità maggiormente accessibili.
La band suona un metal pesante, ricco di influenze orientali, non lontano da un ipotetica versione turca degli Alice In Chains, soprattutto per quanto riguarda l'approccio vocale di Murat. Calde ed esotiche melodie vengono arricchite da un mood quasi stoner, venendo a creare un risultato sicuramente non banale, ma nenanche particolarmente interessante.
"Unspoken" stanca subito e la curva dell'attenzione tende verso una brutale discesa dopo i primi brani, eccessivamente cadenzati e ripetitivi. Un plauso quindi all'indubbia personalità mostrata dal combo, ma nulla di più.
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