Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:57 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. ALERT
  2. LIGHT UP THE DARKNESS
  3. NO SORROW
  4. SEE THE TRUTH
  5. OVERRUN
  6. INNOCENT
  7. 7 DAYS
  8. DANCING WITH A GHOST
  9. THE GREAT ADMIT
  10. LAST WARNING
  11. LEFT BEHIND
  12. WHIPPING THE FLIES (BONUS)

Line up

  • Giovanni Soulas: bass
  • Chuck Schuler: guitars
  • Richard "Richy" Seibel: keyboards
  • Rob Kudlek: drums
  • Alexander Koch: vocals

Voto medio utenti

Adoravo gli Ivanhoe. Non molto conosciuti, i tedeschi sin dal debut "Visions and Reality" del 1994 mi avevano stregato, complici partiture a cavallo tra i Symphony X e un metal più tastieristico e pomposo, e grazie soprattutto all'ugola di Andy B. Franck, che personalmente adoro. Dopo tre albums, la band aveva sostituito Andy con Mischa Mang, cantante dotato ma con un background nei musical, che aveva portato a un'interpretazione più sofferta e forse meno potente, come del resto anche la proposta musicale del combo.

Il 2015 ci consegna il settimo album della band crucca e il terzo cantante, Alexander Koch, che nel qui presente "7 Days" fornisce un'interpretazione molto più sofferta e nebbiosa, meno potente dei suoi predecessori e più indirizzata verso la costruzione di atmosfere spesso tristi e decadenti. Ma è la musica circostante il vero problema di questo album.

Non so perché (gusti personali, ovviamente), ma gli Ivanhoe hanno completamente messo da parte la componente power all'interno della loro musica. Non che questo debba per forza essere un difetto, per carità; ma il risultato, in "7 Days", è una serie di canzoni preoccupantemente simili l'una all'altra, che somigliano agli ultimi Queensryche di Tate (al netto dei nani e i pagliacci). Un metal molto introspettivo, ma che non ha la forza espressiva, per fare un paragone facile, degli Evergrey, che nel guazzabuglio del depressoide si sono sempre mossi con perizia.

Qui la sensazione è di composizioni non ispiratissime, per quanto ben costruite e cesellate. Ma è un album che rischia di annoiare, se non si è perfettamente sintonizzati sull'onda emotiva della band di Soulas e soci.

Stavolta, purtroppo, mi tocca constatatre che la mutazione non ha portato un risultato soddisfacente. "7 Days" è un album un pò stanco, che coinvolge poco, fatta salva la qualità dei musicisti presenti.


p.s. Ma che razza di video avete fatto....

Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 ott 2015 alle 19:05

che brutta fine...che tristezza -.- però il video è di una bellezza trash sconvolgente!! xD

Inserito il 14 ott 2015 alle 14:55

...come che video?!? Io esco sempre vestito così.

Inserito il 14 ott 2015 alle 11:39

Ho amato il primo disco "Visions and Reality" alla follia. I successivi due album pur non essendo certo delle pietre miliari del genere mi hanno fatto emozionare grazie all'ugola potente e versatile del loro carismatico singer Andy B. Franck. A mio avviso dopo lo stravolgimento che c'è stato nella line up avrebbero dovuto ripresentarsi con un altro monicker perchè la componente power presente nella loro musica è andata via via scemando nel corso del tempo. Il video in oggetto l'ho trovato davvero raccapricciante mentre il brano è passabile.

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