Il metal italiano negli ultimi anni ha fatto passi da gigante, acquistando una credibilità internazionale che, chi (come il sottoscritto) ha "tanti" anni di militanza nella scena, non si sarebbe nemmeno lontanamente immaginato. Ora è certo più facile incidere un album e raggiungere una vasta audience e diffusione, le difficoltà persistono nel numero delle vendite e per l'aspetto live, ma rispetto a 20 anni fa le cose sono innegabilmente migliorate.
All'epoca ne hanno mangiata di .... nervoso, gruppi come i Crying Steel, gli Steel Crown, Hocculta, i R.A.F. (ai tempi ingiustamente maltrattati), Shining Blade, i Gunfire (autori di un grande ritorno!) ed anche gli stessi Rex Inferi che solo ora riescono vedere stampato il loro secondo album "Like a Hurricane". Un lavoro che sarebbe dovuto uscire nel 1998, ma fortunatamente la registrazione non subisce troppo il confronto con quelle odierne. Il songwriting è legato a doppio nodo alla NWOBHM, anche se i Rex Inferi non rinunciano ad accelerazioni improvvise che richiamano lo storico Power/Speed Metal d'oltreoceano.
Credo che un brano come "Flight To The Sky" riassuma quanto appena detto, dove assieme ad un efficace break strumentale si fa apprezzare anche Chris De Rossi, che canta in questa prima parte del disco. Non che l'altro cantante, Zephyr, gli sia da meno, e lo conferma nei due brani che ha interpretato (all'epoca sostituì Chris che si era ammalato nel corso delle ultime fasi di registrazione), soprattutto su "Back From The War", a mio parere è il brano migliore del disco, dall'andamento incalzante ed epico, mentre su "Welcome To The Slaughter" le atmosfere sono più hardeggianti.
Valida anche la prova del vero leader del gruppo, il chitarrista Maurizio Samori, sempre pronto a lanciarsi in assoli scalpitanti. Ma anche la sezione ritmica non se ne sta mai in disparte e, come ad esempio su "Ghost Horse" o sulla conclusiva "Murder In Time" (uno strumentale tipicamente eighties), Flavio Portolano e Gianni Lorenzini si fanno ben sentire.
Per inquadrare i Rex Inferi è ovviamente d'obbligo guardare agli anni '80, ma non è affatto semplice trovare dei punti di paragone, talvolta mi ricordano dei Cloven Hoof più sostenuti, anche se poi "Flight To The Sky" (buon ritornello) e la titletrack (un guitarwork incisivo) mostrano un piglio teutonico.
Il giudizio su "Like a Hurricane" è ad ogni modo estremamente positivo, e questo non solo per la sua valenza storica, ma per il potenziale dei Rex Inferi ed il valore dei 7 brani inclusi .
Peccato che non siano stati inclusi anche i 5 pezzi del primo EP del gruppo, " The Damage Has Been Done", sarebbe stata la cosiddetta "ciliegina sulla torta".
Ad ogni modo dobbiamo ringraziare l'importante opera di recupero effettuata della LM Records e della Andromeda Relix, un binomio che, oltre ai Rex Inferi, ha dissipato le nebbie del tempo anche con "Three Years Of Madness" di Morgana.
Beh, allora grazie!
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