Devoti, acerbi, sfrontati, ruggenti, ostinati ma soprattutto godibili. Questa serie di aggettivi si è messa in fila automaticamente cercando di dare un parere su questo secondo lavoro sulla lunga distanza degli svedesi (ma và?)
Ambush, uscito ad appena un anno di distanza dal precedente capitolo.
Desecrator risulta un grande passo avanti rispetto all'acerbo disco di debutto, in cui diversi meccanismi dovevano ancora maturare ed il suono era da demo tape.
Si parla di roba per gaudenti del metallo, non si filosofeggia. Inutile pretendere innovazione o spunti di originalità da proposte come questa, certi dischi sono solo da ascoltare come mero intrattenimento, per passare una quarantina di minuti felici, tenendo il ritmo con la testa. Il revival metallico di stampo classico è esattamente questo. A volte la riproposizione del genere riesce in modo eccellente, altre solo mediocre, ma la fiamma che arde in questi giovani ri-scopritori delle sonarità ottantiane è genuina.
Gli
Ambush si muovono su una strada famigliare ai connazionali
Ram ed
Enforcer ma prediligono tempi più cadenzati rispetto a pezzi veloci e non insistono mai sul lato tecnico o in passaggi elaborati. La band non cerca di andare oltre le proprie possibilità, preferisce puntare su canzoni dalle strutture snelle, lineari, senza passaggi fuori posto, sfruttando al massimo le linee vocali dell'abile
Oscar Jacobsson, il groove ed il riffing pieno di cliché della coppia di chitarristi. Puro heavy metal, punto. Certo, a volte si rasenta il plagio e la presenza degli
Accept è fortissima (emblematiche
Southstreet Brotherhood e
Rose of the Dawn, ed in suo
Fast As a Shark-style ), così come quella dei
Judas Priest (l'intro batteria di
Faster richiama molto
Painkiller), dei
Grim Reaper e degli immancabili
Iron Maiden. La band si dimostra però assai capace nello scrivere canzoni che non stancano, da riascoltare ancora ed ancora, senza tempo, insomma. Ditemi voi se è poco. Non è tutto perfetto, qualche leggero momento di stanca spunta qua e là, probabilmente la giovane età è colpevole sotto questo aspetto, hanno tuttavia tutto il tempo e la giusta attitudine per migliorare ulteriormente.
Lucidiamo le borchie, una volta ancora.
Il video qui sotto vale più delle mie parole, enjoy it.
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