Gli
Hammercult si fanno notare più per la loro nazione di provenienza che per l'indirizzo musicale che hanno intrapreso. Arrivano, infatti, da Israele e lo fanno con un bel carico di Thrash Metal, predatorio e battagliero (anche nell'immaginario lirico) che nei suoi passaggi più feroci (come "I Live for This Shit" o Road to Hell") può ricordare i primi Destruction, con lo stesso Yakir Shochat non così lontano dallo Schmier più sgraziato, anche se quel po' di melodia che troviamo in alcuni cori epicheggianti e vagamente accattivanti o negli incroci di chitarra della coppia Guy Ben David e Yuval Kramer, oppure il passo spedito ma al contempo scanzonato della motorheadiana "Ready to Roll", poco hanno a che fare con la
distruttiva band tedesca.
Niente di male, anzi, questa varietà e orecchiabilità (solo un pizzico... non fraintendete) ma anche qualche escursione al limite del Death, si dimostra un valore aggiunto per questo "Built for War", che scantonando dal Thrash Metal
tout court e aprendosi ad altre influenze, riesce a distinguersi dalle frotte di thrasher che pestano e fanno man bassa di blast beat e riff assassini.
Per essere una formazione tutto sommato recente (gli Hammercult nascono solo nel 2010) sembrano avere le idee ben chiare, in crescita e già in grado di dire la loro, immagino soprattutto nel contesto
live.
You want it all, but you can't
read it
It's in your face, but you can't
read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the
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