Gli ottimi e meritati consensi ricevuti con il precedente "Keyholder" hanno spinto Roine Stolt (Flower Kings, Transatlantic, The Tangent) a mantenere ancora viva quella fiamma chiamata Kaipa accesa nel lontano 1973 con lo scopo di creare una band che unisse il symphonic prog rock con il folk tradizionale nordico e l'old swedish coral, il tutto mirato ad esprimere emozioni e sentimenti in forma di bellezza estetica e perfezione melodica, formula che torna a ripetersi in "Mindrevolutions": fantastiche melodie, musica piena di fascino e passione che disegna scenari sempre più colorati in cui la fantasia dell'ascoltatore può trovare ampio rifugio, tutto questo per merito del già collaudato uso delle stupende voci di Hans Lundin, Patrik Lundstrom e la sempre più sorprendente e sofisticata Aleena, aiutati dall'energica presenza delle linee del fretless bass di Jonas Reingold (Flower Kings) e dell'ormai consolidata esperienza tecnica di Roine Stolt che raggiunge il suo top nel guitar solo centrale e finale di "Remains of the day". Un disco "pieno"in tutti i sensi (79 minuti) che straborda di creatività e di una bellezza senza tempo, dove la noia è bandita anche nei 25 minuti della title track piena di cambi di tempo e lunghi passaggi strumentali ben riusciti (tra cui un drum solo ed un finale dove ritorna il cantato ad una e più voci con in sottofondo chitarre spagnoleggianti). Sono invece da incorniciare i primi 3 minuti di "Our deepest inner shore" con la voce gentile ed aggraziata di Aleena accompagnata da piano e contrabbasso che quasi ci fa toccare il cielo con un dito, o il molteplice uso di effetti e strumenti uniti ad un perfetto impasto a 3 voci presente in "Timebomb". Tra non molto è prevista anche l'uscita di un cd box con le ristampe dei loro primi 3 lp aggiunti a materiale inedito e live, nel frattempo non lasciatevi sfuggire questo concentrato estetico, ottimistico, atmosferico, fantasioso e melodico destinato a non fare solo la gioia dei fans dei "Flower Kings".