Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:65 min.
Etichetta:earMUSIC

Tracklist

  1. OBLIVION
  2. CAPTAIN LOVE
  3. HOT STREAK
  4. HOW LONG
  5. EMPIRE
  6. FIRE
  7. GHOST TOWN
  8. THE BRIDGE
  9. WAR MACHINE
  10. SPIRAL
  11. DEVIL YOU KNOW
  12. THINK IT OVER
  13. THE LAMB

Line up

  • Richie Kotzen: guitars, lead vocals
  • Billy Sheehan: bass guitar, backing vocals
  • Mike Portnoy: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Cosa succede quando tre musicisti ENORMI come questi si chiudono in una stanza a suonare insieme? Succede che due anni fa tirarono fuori il disco omonimo, che arrivò sul mercato sorprendendo tutti con uno stile unico e un tour clamoroso. Passato qualche mese, ecco che le porte della stanza si riaprono, regalandoci un album che spiazza, lascia a bocca aperta, esalta, annoia, commuove, delude e strappa applausi. Insomma, i Winery Dogs tirano fuori qualcosa che nel 2015 è difficile sentire. Lo dico piano, occhio. Siete pronti? Sicuri?

Kotzen, Portnoy e Sheehan tirano fuori quello che a casa mia si chiama un disco di rock and roll. Suonato, dalla prima all’ultima nota. Sudato, grezzo, qualche volta scontato e quasi banale, ma ben più spesso sorprendente e seducente.

Inizio furibondo con “Oblivion”, una sorta di summa di quello che potresti aspettarti dai Mr.Big e invece ti ritrovi qui, quando nel disco precedente avresti tanto voluto sentire anche qualcosa del genere. Più canoniche “Captain Love” e la title-track, mentre “How Long” racchiude melodie da Oscar per la colonna sonora ed “Empire” un solo di chitarra da 92 minuti di applausi (cit.).
Già fin qui ci sarebbe da dire, perché nel giro di cinque canzoni si passa attraverso generi, suoni e colori diversi con una facilità, uno stile e una maestria che definire disarmanti è dire poco.
E allora via con “Fire”, ballad acustica che sembra venire da un altro disco, seguita da una tripletta di brani in cui una struttura massiccia e potente viene mitigata dalla delicatezza tipica dei brani solisti di Kotzen.
Secondo me da dimenticare “Spiral”, mentre gli echi Mr.Big ricompaiono prepotenti in “Devil You Know”, prima che “Think It Over” arrivi a ricordarci che quando Kotzen decide di muoversi in territori vocali blueseggianti non ce n’è più per nessuno: gioco, partita e incontro, siamo semplicemente su un altro pianeta. Questa è la hit che farà le veci di “I’m No Angel” in questo nuovo disco.
Chiusura affidata a “The Lamb”, la summa di quanto c’è in questo "Hot Streak": tutto. Melodia, ovviamente, ma anche spinta, aggressività, virtuosismo, sperimentazione.

È davvero difficile descrivere un disco di questi ominidi dalle folte chiome ormai velate di grigio. Tutti hanno un background differente, che nei Winery Dogs viene fuori in maniera chiara. È come se tre fiumi confluissero nello stesso punto…si crea un gran mulinello, confusione apparente, ma poi l’acqua continua a scorrere fluida per la propria strada. Non so se mi sono spiegato con questa metafora per la quale probabilmente verrò candidato al prossimo Pulitzer, però è il massimo che posso concedervi in questo momento, perché davvero nonostante i ripetuti ascolti sono sinceramente spiazzato.

Lunga vita ai tre cani, che dopo 30 anni di carriera ancora sono capaci di sorprendere. Per quanto mi riguarda, nonostante qualche dubbio, ampiamente e nuovamente promossi a pieni voti.
Recensione a cura di Alessandro Quero

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 ott 2015 alle 00:34

ascoltato oggi...la prima metà è splendida,poi qua e là alcune canzoni discrete..ma globalmente un gran bell'album. quoto lo Sbarnf, Kotzen santo subito!

Inserito il 05 ott 2015 alle 14:36

Sto dischino SPINGE. Kotzen santo subito.

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