Sin dalle immagini scelte per promuovere la line up che sta dietro al progetto
Lunar Mantra, si capisce che l'approccio al black metal del gruppo scozzese ha una forte connotazione ritualistica ed esoterica.
Connotazione che, partendo dall'aspetto visuale, si estende, ovviamente, alla proposta musicale contenuta in questo EP intitolato
"Genesis" licenziato dalla Invictus Productions dopo la sua uscita, in forma auto prodotta, ad inizio dell'anno ed opera di esordio per il gruppo di Glasgow.
I
Lunar Mantra ci offrono, dunque, un black metal occulto che alle sfuriate di matrice raw, colonna portante dell'opera, unisce un comparto atmosferico di natura Ritual-Ambient nel quale i musicisti indossano i panni di veri e propri sciamani pronti a celebrare riti proibiti e dimenticati nell'abisso dei tempi dando, in questo modo, vita ad un suono fortemente esoterico e ricco di simbologia arcana.
Certamente
"Genesis" è un album che picchia duro e che del metallo nero fa proprie le velocità ed il suono minimale e tagliente delle sei corde, ma ad esso associa una grande attenzione rivolta alla melodia ed ai rallentamenti sulfurei che ci accompagnano per mano in un mondo nascosto e dall'alone magico ritualistico marcato e caratterizzante.
Alla riuscita della atmosfera maligna contribuisce, in maniera eccellente, il gorgoglio vocale che, catacombale, accompagna i brani del disco in un caleidoscopio di buio ed appiccicosa oscurità nel quale le tipiche dissonanze nordiche ed il costante tremolo picking ci sprofondano violente e funeste.
I
Lunar Mantra sono, per quanto detto fino ad ora, un gruppo da seguire con attenzione: la loro capacità in fase di arrangiamento ed il loro saper risultare dannatamente maligni, sono caratteristiche non facili da trovare in giro che permettono al gruppo di produrre musica di grande intensità e notevole forza evocativa.
Mi aspetto, per tanto, un futuro ancora più nero da questi oscuri sacerdoti del male.
Benvenuti nell'abisso.
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