Non è facilissimo spiegare perché ritengo questo “
Hurricane”, terza prova discografica degli albionici
The Jokers, un albo meritevole di considerazione, nonostante la sua pressoché incondizionata “convenzionalità” stilistica.
E allora cominciamo a dire che ho trovato l’intera circostanza istintivamente allettante:
monicker del gruppo abbastanza “improbabile”, la simpatica copertina “fumettosa” e un
hype non esasperato, in tempi assai favorevoli al
classic rock, con annessa incessante profusione di
new sensations e
fenomeni vari.
Eh già, perché anche i nostri attingono all’inesauribile spirito benefico di Free, Deep Purple, Led Zeppelin, AC/DC e Rolling Stones, e lo fanno con un’innata disinvoltura e schiettezza, aspetto che li rende ai miei “occhi” decisamente credibili, anche in assenza di particolari scintille creative o di composizioni assolutamente memorabili.
Tre buoni musicisti e un valente cantante (l’ugola di
Wane Parry è una tipica
leccornia britannica, contemporaneamente vellutata e intensa …) sopperiscono alle carenze di fantasia con dosi cospicue di passionalità e ci offrono un dischetto godibile e gradevole, da ascoltare con leggerezza, evitando paragoni troppo “scomodi” e francamente poco proponibili.
Ciò assodato, vi attende un piacevole “viaggio” nelle suggestioni sonore degli anni 60 e 70, per una formazione che comunque, è bene sottolinearlo, non appare mai come una sorta di
tribute-band dei suoi monumentali numi tutelari.
Qualche esempio? Gli aromi psichedelici dell’
opener “
Run 4 cover”, l’essenzialità di “
Hurricane” (alla Thunder, per rimanere in ambito
musical-meteorologico!), l’ardore di “
Her word is love”, “
She`s on fire” e “
Dream”, e poi ancora il
blues sconfinato “
Summer time”, che si trasforma in magnetismo romantico nelle note di “
Angel”, il
boogie (tra Status Quo e Georgia Satellites) di “
Salvation” e il
groove vagamente ZZ Top-
iano di “Silver city”, tutta “roba” tanto “familiare” quanto piuttosto coinvolgente e appagante.
“
Hurricane” è un’
operina semplice ed efficace ... renderà (almeno un po’) migliori le vostre giornate anche senza la pretesa di ambire agli annali del
rock.
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