Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:47 min.
Etichetta:Steamhammer / SPV
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. RUN 4 COVER
  2. HURRICANE
  3. HER WORD IS LOVE
  4. SHE`S ON FIRE
  5. SUMMER TIME
  6. ANGEL
  7. LOCKDOWN
  8. DREAM
  9. SALVATION
  10. SILVER CITY
  11. EVERYWHERE I GO
  12. ROCKERMAN

Line up

  • Paul Hurst: guitar
  • Phil Hartley: bass
  • Wane Parry: vocals
  • Dan Evans: drums

Voto medio utenti

Non è facilissimo spiegare perché ritengo questo “Hurricane”, terza prova discografica degli albionici The Jokers, un albo meritevole di considerazione, nonostante la sua pressoché incondizionata “convenzionalità” stilistica.
E allora cominciamo a dire che ho trovato l’intera circostanza istintivamente allettante: monicker del gruppo abbastanza “improbabile”, la simpatica copertina “fumettosa” e un hype non esasperato, in tempi assai favorevoli al classic rock, con annessa incessante profusione di new sensations e fenomeni vari.
Eh già, perché anche i nostri attingono all’inesauribile spirito benefico di Free, Deep Purple, Led Zeppelin, AC/DC e Rolling Stones, e lo fanno con un’innata disinvoltura e schiettezza, aspetto che li rende ai miei “occhi” decisamente credibili, anche in assenza di particolari scintille creative o di composizioni assolutamente memorabili.
Tre buoni musicisti e un valente cantante (l’ugola di Wane Parry è una tipica leccornia britannica, contemporaneamente vellutata e intensa …) sopperiscono alle carenze di fantasia con dosi cospicue di passionalità e ci offrono un dischetto godibile e gradevole, da ascoltare con leggerezza, evitando paragoni troppo “scomodi” e francamente poco proponibili.
Ciò assodato, vi attende un piacevole “viaggio” nelle suggestioni sonore degli anni 60 e 70, per una formazione che comunque, è bene sottolinearlo, non appare mai come una sorta di tribute-band dei suoi monumentali numi tutelari.
Qualche esempio? Gli aromi psichedelici dell’openerRun 4 cover”, l’essenzialità di “Hurricane” (alla Thunder, per rimanere in ambito musical-meteorologico!), l’ardore di “Her word is love”, “She`s on fire” e “Dream”, e poi ancora il blues sconfinato “Summer time”, che si trasforma in magnetismo romantico nelle note di “Angel”, il boogie (tra Status Quo e Georgia Satellites) di “Salvation” e il groove vagamente ZZ Top-iano di “Silver city”, tutta “roba” tanto “familiare” quanto piuttosto coinvolgente e appagante.
Hurricane” è un’operina semplice ed efficace ... renderà (almeno un po’) migliori le vostre giornate anche senza la pretesa di ambire agli annali del rock.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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