Ecco un monicker geniale, forse uno dei più belli di questi ultimi tempi, supportato da una graziosissima front cover. Come si fa a non farsi piacere una band che si chiama Allhelluja e che presenta un paio di chiappe dal sapore fetish un bella mostra in copertina? Se poi il contenuto del dischetto non è affatto male, il gioco è fatto. La band in questione è una imprevedibile combinazione italo/danese, in cui il singer Jacob Bredhal (Hatesphere) e Stefano Longhi (mastermind di Scarlet Records) si sono ritrovati insieme per dare fuoco ad una buona miscela Death'N Roll composta da 1/3 Entombed, 1/3 Motorhead e da 1/3 Kyuss, tutto suonato con un ottimo piglio ed una buona convinzione. Con un concept lirico ispirato dal libro 'Dead Man Upright/Il Museo Dell'Inferno' dello scrittore inglese Derek Reymond, 'Inferno Museum' si presenta grezzo e sporco, con un sound comunque molto secco e poco sludge e soprattutto con un songwriting davvero convincente, in cui però, a volte la fa da padrone la dispersione (rischiando di rimanere intrappolato un pelo troppo in divagazioni dal sapore sabbathiano), distogliendo l'attenzione dal canale generale del groove e dell'andamento comunque Rock'N Roll che globalmente il platter stesso possiede. Una buona prima release per un progetto che deve essere, a mio avviso, continuativo sia per implementare l'alto potenziale del combo che per donare ai kids assetati di buon Death'N Roll grandi platter, sicuramente alla portata dei Nostri.
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