Ho notato che in questi primi quindici anni del secondo millennio ha preso piede una filosofia musicale che rimane nell'ombra ma sta guadagnando rapidamente sempre più adepti: è la corrente di pensiero della controtendenza. Ci sono band che invece di adattarsi ai nuovi dettami di qualsivoglia genere decidono di infischiarsene e pescare a piene mani da un passato non troppo remoto. Anche gli
Audiotopsy, un membro degli Skrape innestato su due dei Mudvayne, hanno scelto di percorrere questa strada. Il risultato è “
Natural Causes”, il loro album di debutto.
“
Natural Causes” strizza l'occhio al grunge e ben si accosta ai temi di dissidio e sofferenza interiore trattati nei testi. Vocals graffianti e feroci e groove aggressivo la fanno da padrone nella prima metà dell'album, troviamo poi lo strumentale “
H2O” – anche se forse “strumentale” non è il termine più adatto, visto che si tratta principalmente di acqua che scorre - a fare da spartiacque (giuro che il gioco di parole non era assolutamente voluto), introducendo una seconda parte dal sound più sviluppato e articolato. Gli anacronismi vengono in parte accantonati per dare maggiore spazio a una buona dose di sperimentazione melodica, creando così un distacco discretamente percettibile dagli schemi grunge che, per quanto funzionali e accattivanti, non riescono a fare una salda presa sull'ascoltatore.
“
Natural Causes” è un debutto discreto per un ensemble di musicisti con un bagaglio d'esperienza di tutto rispetto. Auspicabilmente la band riuscirà a sfruttare il suo potenziale latente nelle prossime uscite, regalandoci qualcosa che sia davvero all'altezza delle sue possibilità.
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