Che tristezza! Non posso trattenere tale esclamazione ascoltando il vergognoso progetto di cui si sono resi colpevoli musicisti di una certa notorietà come Tracy G. e Larry Dennison, entrambi alla corte del folletto Ronnie James Dio, coadiuvati dal fondamentale apporto di Mike Terrana, batterista di fama mondiale, impegnato dietro le pelli di decine di band del calibro di Rage, Metalium, Axel Rudi Pell, Yngwie J. Malmsteen e varie altre. Il quartetto, competato dallo sconosciuto e poco talentuoso singer Timm Saxton, tirato fuori da qualche fumosa cantina di Los Angeles, vorrebbe proporre un sound moderno sulla scia di capisaldi quali Coal Chamber, Sevendust, Soulfly e Deftones; il risultato è quanto mai patetico, i Driven riescono solamente a far sorridere a causa della malcelata goffaggine nel muoversi in campi decisamente troppo ardui da percorrere per “convertiti” dell’ultima ora. Una produzione decisamente anonima da il colpo di grazia ad un album assolutamente da evitare, totalmente inutile per chiunque, sia sul versante del metal moderno che, a maggior ragione, per quando riguarda i fan delle band che hanno visto, e nel caso di Terrana ancora vedono, la militanza dei sopraccitati musicisti. “Self Inflicted” (titolo forse riferito all’umiliazione che i suddetti personaggi hanno voluto masochisticamente auto infliggersi): un disco di cui vergognarsi!
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