Esordio discografico per una nuova band tutta italiana nata, ben sei anni fa, da un'idea di
Gabriele Caselli (Ex-
Eldritch, Ex-
Domine),
Raffahell Dridge (
Eldritch) e suo fratello
Dimitri Meloni e che ha dato alla luce nel 2011 un sorta di demo contenente sei canzoni, in oggi rielaborate ed inserite nel
full length del quale vi vado a parlare.
Iniziamo ad inquadrare la band, dedita ad un prog metal raffinato dove le tastiere fanno la parte del leone, forse anche perché
Caselli è uno dei compositori, ma fondamentalmente il genere si presta a lasciar spazio a tutti gli elementi. L'album in questione è un concept quindi all'interno di questo lavoro troveremo canzoni che cercheranno di trasmetterci le emozioni più disparate seguendo la storia della comparsa di un individuo senza sesso che data la sua natura unica e impossibile si trova a fronteggiare un mondo a lui ostile. La storia viene narrata da un punto di vista introspettivo e concettuale: da qui l'essere ibrido. Tolto il sorriso iniziale nell'aver letto genitali, provate ad immaginare un individuo che non deve necessariamente rispondere a quelle logiche e regole che il sesso ci regala. Ottima idea, sarà un piacere approfondire i testi quando avrò in mano il cd fisico.
“Downfall” è un intro più parlato che suonato,
“Godfreak” e
“The Pain Society” due brani contenenti una ritmica serratissima, una linea melodica non di facile apprendimento che si avvicinano alle discografie dei
Symphony x/Fates Warning.
L'omonima canzone un brano molto interessante che mi ha riportato alla mente alcune cose composte dai
Dream Theater. Per la verità in tutto l'album aleggia un certo “retrogusto” che richiama la band di
James LaBrie.
“Words and Dust” è la splendida ballad veramente riuscita, da pelle d'oca.
“As The World Falls Down” ha il compito di chiudere le danze. Siamo di fronte ad una suite di ottima fattura che racchiude in sé un po' tutte quelle “emozioni” che l'intero album ci ha regalato.
Che dire di Antonio Cannoletta, cantante all'esordio discografico. Una bella scoperta fatta da gente che in questo mare di musicisti ci naviga da tempo. Buona prestazione con personalità.
I paragoni che vi ho fatto in questa recensione sono decisamente altisonanti, band di prima grandezza che hanno fatto la storia di questo genere. La qualità delle composizioni non è ancora a quel livello, altrimenti bisognerebbe gridare al miracolo, ma siamo decisamente sulla buona strada, anzi su un'ottima strada. Aggiungete che l'album è stato registrato agli
“Eden Studio” da
Alessio Lucatti (
Etherna e
Vision Divine) e Olaf Thorsen (
Labyrinth e
Vision Divine) e mixato e masterizzato da
Simone Mularoni (
DGM)a
Domination studio.
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