Stoner massiccio dalla Finlandia, grazie ai
Lowburn ed alla
Argonauta Records. La masterizzazione ad opera del “guru” Billy Anderson ed un artwork firmato David Seymour (Vintage Caravan, Wo Fat, Goya, ecc.) rappresentano buone credenziali, ma non sarebbe sufficiente se i finnici non convincessero a livello musicale. Invece, pur senza esiti clamorosi, il loro album si dimostra un buon macigno.
Una mistura di groove stoner e pesantezze sludgy con qualche venatura acida che ravviva il tutto, vedi “
Unreachable”. Pezzi muscolari e fuzz-oriented come “
The last one” o “
Moonful of stars” spingono energicamente sul groove, mentre “
Soaring high” e “
Powerfreak” hanno tiro ancora più ruvido grazie alla ritmica battente ed alle vocals raschianti. C’è una buona varietà di rallentamenti ed accellerazioni, qualche passaggio riflessivo (“
Do mi ti”), una struttura delle canzoni dinamica, perciò i brani appaiono definiti e non ripetitivi.
Album che si rivela un valido esempio di classico scandi-stoner e piacerà ai fans di Dozer, Greenleaf, Pohjoinen e compagnia.
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