Strani personaggi, questi finlandesi
Standing Ovation. Da una parte, la perizia strumentale ed un progressive metal spesso patinato, figlio diretto dei Dream Theater dei tempi d'oro; dall'altra, una voce 'normale', intendendosi con questo termine l'assoluto NON cercare l'acuto, la linea vocale d'effetto; da un'altra parte ancora, testi ed arrangiamenti assolutamente schizoidi in tanti casi, che me li fanno assomigliare spesso più a Devin Townsend che a LaBrie e soci.
Insomma, un miscuglio molto molto strano, che pure potrà passare sotto l'etichetta 'progressive metal', ma che contiene una serie di cosucce strane anzichenò.
Questo secondo album, dal titolo "
Gravity Beats Nuclear", può essere quindi immaginato come uno strano viaggio compiuto da una band di musicisti eccelsi ma un filo fuori di testa... Si parte con "
23+23", piccola perla introduttiva, intro atmosferica e un filo sci-fi alla Ayreon, per poi giuingere a "
Permafrost", un gran bel mid-tempo dalla ritmica possente e dalla strofa sottile, molto Threshold. "
Killer, Iron" si indurisce ancora di più nel riffing e nella ritmica al limite del thrash, per poi evolvere un bel brano prog-metal potente (bei suoni, tra l'altro, con un bel basso chiaro in cuffia). Segue la prima cosa decisamente strana del disco, ed è quella "
Hellbillies" che potete anche vedere nel video in calce: una specie di Simphony X meets Primus, con un testo al limite del ridicolo, spassosissima!
La parte centrale del cd ci presenta i due brani lunghi più di dieci minuti; "
Fool's Parade" e "
Lifeline", per quanto strane e piene dei soliti momenti che non ti aspetti, risultano a volte devvaero un pò troppo lunghe e prolisse, pur conservando al loro interno le solite sorprese, liriche e musicali. Si chiude alla grande, con "
The Great Attractor" che potrebbe essere davvero una traccia dei Dream Theater (al netto della voce), "
Run Little Mouse Run" che si lascia andare alla sindrome di Townsend in maniera definitiva e folle, ed una lenta e dolcissima "
I Am", quasi fuori posto in un disco così, ma davvero carina.
Insomma, quest'album è un continuo saliscendi; andrebbe ascoltato quantomeno per togliersi la curiosità di ascoltare una declinazione del prog-metal sicuramente insolita.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?