Qui lo dico e qui non lo nego: di questi dischi non se ne può più. Tutti uguali, senza un briciolo di originalità e con solo una minima parte di talento, di gruppi come questi
Hills Have Eyes ormai ne nascono in quantità industriali in tutto il mondo.
Il Portogallo non è quindi esente da questa proliferazione e i 4 ragazzotti di Setubal sono qui quest’oggi a frantumarcele, le bal. “
Antebellum” infatti è un disco di hardcore di una banalità sconcertante, con 4 melodie ripetute per 38 minuti, una voce pessima e un sacco di energia riversata sul pentagramma a casaccio, senza uno straccio di songwriting ragionato.
Mi direte “
Eh ma è hardcore, non è prog”. Sì, siamo tutti d’accordo, ma fare hardcore non dà il diritto di suonare ad minchiam (tanto per usare latinismi, questo caro alla buonanima di Franco Scoglio) riparandosi dietro all’etichetta del genere proposto.
Mi passa la voglia di recensire dischi del genere, che non meritano nemmeno un’attenta attenzione sulle varie canzoni, essendo il livello medio così basso. Non voglio farvi perdere tempo, com’è toccato fare a me, quindi vi dico in maniera più che mai aperta che “
Antebellum” è un disco da ignorare, né più né meno. C’è tanta buona musica in giro, anche nel nostro paese, inutile quindi perdere tempo con certa robaccia.
Quoth the Raven, Nevermore..
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