Eccolo l'ennesimo "supergruppo", ultimamente ne stanno spuntando come funghi (Cats In Space, Blood Red Saints) ma a noi piace così! Questi Resurrection Kings sanno il fatto loro, nei ranghi troviamo addirittura Vinny Appice (Dio, Black Sabbath) alle pelli, Craig Goldy (Dio, Giuffria ) alla chitarra, Sean McNabb (Dokken) al basso . Sugli scudi il cantante Chas West (Red Gragon Cartel) la cui timbrica ricorda un po' R. J. Dio e un po' D. Coverdale ("Never Say Goodbye) " è un lentone alla" Is This Love", accanto a questa unica ballad troviamo brani che si mantengono tutti su mid-tempo sostenuti con le chitarre a farla da padrone che alternano duri riff hard rock ("Distant Prayer ", " Don't Have To Fight No More " su tutte) ad arpeggi, con numerose armonizzazioni. I solos sono tecnici e puliti ed in generale la grande abilità dei musicisti non ostenta virtuosismi ma è sempre funzionale alle canzoni. Musicalmente i Resurrection Kings rimandano ai fasti ottantiani del periodo Holy Diver e 1987, ma non c'è emulazione qui, al contrario c'è un sunto del meglio, le potenzialità sono espresse al massimo e supportate da un 'ottima produzione. I refrain sono brillanti e tutte le canzoni sono di altissimo livello, difficile estrapolare le migliori. Ancora una volta la Frontiers si dimostra fucina di grandi bands in ambito A.O.R, e questo "Resurrection Kings" si candida ad essere una delle migliori uscite del 2016!
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