Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:69 min.
Etichetta:Limb Music

Tracklist

  1. WHY DON’T YOU KILL ME? (ORIGINAL BY LEGEND 1982)
  2. SOLDIERS OF WAR (ORIGINAL BY SATAN’S EMPIRE 1981)
  3. PAPER CHASER (ORIGINAL BY TAURUS 1980)
  4. RUNNING BLIND (ORIGINAL BY BASHFUL ALLEY 1980)
  5. FOOL’S GOLD (ORIGINAL BY VIRTUE 1987)
  6. STORMCHILD (ORIGINAL BY TRESPASS 1980)
  7. (THE AGE OF) MACHINE (ORIGINAL BY MYTHRA 1981)
  8. HOUNDS OF HELL (ORIGINAL BY SPLIT BEAVER 1981)
  9. SOMEWHERE UP IN THE MOUNTAINS (ORIGINAL BY MARQUIS DE SADE 1981)
  10. MIDNIGHT CHASER (ORIGINAL BY WHITE SPIRIT 1980)
  11. BLACK ICE (ORIGINAL BY ARAGORN 1981)
  12. PANZER DIVISION DESTROYED (ORIGINAL BY BUDGIE 1980)
  13. RIP OFF (ORIGINAL BY SMOKIN’ ROADIE 1983) (BONUS TRACK)
  14. NAME, RANK & SERIAL NUMBER (ORIGINAL BY FIST 1980)

Line up

  • Alexx Stahl: vocals
  • Kalli Coldsmith: guitars
  • Holger Ziegler: guitars
  • Mario Lang: bass
  • Neudi: drums

Voto medio utenti

I Roxxcalibur si sono formati espressamente per poter tributare la N.W.O.B.H.M., soprattutto nei suoi esponenti meno noti. Una forte dedizione alla causa quindi, che li porta ora a realizzare il proprio terzo album, dopo "NWOBHM for Muthas" e "Lords of the NWOBHM" e lo fanno con una formazione dove ritrovo tre quinti di quei Viron che in occasione del loro "Ferrum Gravis" (2008) non mi convinsero per nulla, anche nella prova dietro al microfono di uno Alexx Stahl che ho poi rivalutato prima proprio nei Roxxcalibur e poi con i Masters Of Disguise.

Come i precedenti episodi anche "Gems of the NWoBHM" è accompagnato da interessanti annotazioni storiche e da un inconfondibile artwork realizzato da Rodney Matthews (che ha collaborato, tra i tanti, con Diamond Head, Magnum, Nazareth, Praying Mantis...) e soprattutto va a recuperare diversi gruppi che ai tempi della New Wave of British Heavy Metal non erano riusciti ad uscire dall'anonimato e a dare continuità alla propria proposta musicale, affincandogliene alcuni che invece qualche spazio in più se lo sono poi ritagliato.
Della prima categoria fanno sicuramente parte i Satan's Empire, Taurus, Virtue (che impatto "Fool's Gold"), Split Beaver, Marquis de Sade ("Somewhere up in the Mountains" è un piccolo gioiellino), Aragorn o Smokin' Roadie, mentre nella seconda cascano invece i White Spirit (più che altro per essere stata la prima band di Janick Gers), i Budgie ed i Fist. A metà strada si piazzano invece i Bashful Alley, i Legend (entusiasmante la loro "Why Don't You Kill Me"), i Trespass e i Mythra, che persi nell'oblio dopo poche uscite minori nei primi anni '80, si sono, in tempi più o meni recenti, rimessi in pista.

Un interessante squarcio sul passato anche se ovviamente i quattordici brani inclusi sono stati rivisti - pur senza uscirne stravolti - dai Roxxcalibur e la stessa resa sonora è distante anni luce da quella originale, e lo verificherete facilmente se presi dalla curiosità come il sottoscritto, vi metterete alla ricerca delle versioni originarie, dalle quali la formazione tedesca ha il merito di aver spazzato via la polvere del tempo dando loro una seconda opportunità.

Roxxcalibur
: alfieri dello ... Swiffer Metal !!



You want it all, but you can't read it
It's in your face, but you can't read it
What is it? It's it
What is it? ... it's the review
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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