Leggendo la presentazione ci saremmo dovuti trovare di fronte un gruppo che univa Exodus, Testament, Slayer insomma la creme del Metal "Old School". Se i padri putativi rimangono irraggiungibili, sicuramente bisogna dare atto a questi Septagon di aver portato una ventata di aria fresca in un un genere troppo spesso chiuso su se stesso. Gli intrecci chitarristici sono efficaci, le melodie vincenti, i solos veloci come si conviene, break acustici stemperano il muro di suono, il lavoro di doppiacassa ragguardevole ("Exit...Gunfire"). Dopo un intro arpeggiato ("The Apocalpyse"), i ritmi si fanno minacciosi con l'incedere in progressione di "Against The Revolution"; certo dei rimandi ai gruppi citati non mancano soprattutto ai Testament (il cantato nella titletrack fa il verso a Chuck Billy, oppure "Ripper" che ricorda "For The Glory Of" da The Formation Of Damnation o ancora "Conspiracy" ), ma il ritmo rimane alto lungo tutto il lavoro e sostenuto da una melodia di fondo che rende l'ascolto meno legnoso e non ci sono momenti di stanca. Interessanti brani quali "Henchman Of Darkness" per la sua forma di ballata metal e "Ripper" per l'azzeccato bridge acustico spagnolleggiante.È un ottimo lavoro ma siccome noi di Metal Hammer siamo dei cacacazzi, ecco trovato il pelo nell'uovo(!), la voce del singer è troppo pulita e poco aggressiva per il genere. Una timbrica più cattiva sarebbe stata più appropriata
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