Copertina 8

Info

Anno di uscita:2005
Durata:non disponibile
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. AMNESIA OF THE WILDOERIAN APOCALYPSE
  2. SECONDARY EFFECTS
  3. ORGANIC CANVAS
  4. FADING DIMENSIONS
  5. LAYERS OF LIES
  6. GODFORSAKEN UNIVERSE
  7. KLASTROPHOBIC HIBERNATION
  8. VISION OF DEGRADATION
  9. CONTAMINATED
  10. MAELSTROM CRISIS
  11. DECADENT MESSIAH
  12. THE CREATION INSANE

Line up

  • Andreas Sydow: vocals
  • Christofer Malmström: guitars
  • Klas Ideberg: guitars
  • Jorgen Lofberg: bass
  • Peter Wildoer: drums

Voto medio utenti

Dopo tre anni da “Expanding Senses”, i Darkane tornano con il loro quarto disco “Layers of Lies”. Sin dalle prime note è facile capire quanto la band svedese non abbia la minima intenzione di scendere a compromessi (chi ha detto Soilwork?) e voglia proseguire sul cammino intrapreso nel 1999 con lo stupendo “Rusted Angel”. Un incredibile intro sinfonico ci accompagna ad una delle più belle e variegate songs dei Darkane in assoluto: “Secondary Effects”. Il suo riffing in tipico swedish style va di pari passo con il drumming veloce e preciso, assieme alla voce “alienata” di A.S. a volte in stile scream/growl a volte melodica e possente come nell’ottimo ritornello (da vedere il video di recente realizzazione). Il disco prosegue con due ottime songs come “Organic Canvas” e “Fading Dimensions” fino ad arrivare ad un altro picco dell’intera discografia Darkane, ovvero la title track “Layers of Lies”. Ad introdurla è un pezzo acustico davvero riuscito, che ci porta dritti nel cuore del death/thrash metal tecnico tipico della formazione scandinava, fino ad un ritornello ipnotico ma immediatissimo. Da qui in poi si prosegue sulle stesse coordinate senza mai scadere nella noia o nei tecnicismi gratuiti. E’ proprio questo uno dei pregi che ha sempre contraddistinto i Darkane. Pur rifacendosi ad un genere rischioso nel quale se non si hanno le capacità, è facile cadere in tecnicismi assurdi, canzoni infinite in termine di minutaggio e idee quasi assenti, i 5 svededi sono sempre riusciti a sfornare delle songs trascinanti e sensate. E questo si sente più che mai in “Layers of Lies”, disco che potrà facilmente diventare uno dei più brillanti della propria carriera. Se i Meshuggah si sono imbarcati verso la follia in un viaggio senza ritorno, gli Strapping Young Lad sono lì per essere internati in qualche strano manicomio e voi volete ancora trovare delle tracce di sanità e melodia inserite nel techno thrash/death, allora i Darkane fanno per voi (senza nulla togliere agli ottimi ma senza dubbio strani e “malati” lavori delle band appena citate!). Consigliatissimo!
Recensione a cura di Davide 'Damnagoras' Moras

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