Con una copertina che, non so come mai, mi ha subito ricordato la scena finale del film "L'esorcismo di Emily Rose", ecco che i comaschi
Ephyra giungono al loro secondo album "
Along the Path", uscito per
Bakerteam dopo l'autoprodotto esordio "Journey" di tre anni fa.
Spiace essere così netti sin dal principio, ma questa proposta musicale dove vengono miscelati in maniera così raffazzonata epic con folk, una spruzzata di death e tanto classic metal non riesce davvero a convincere, tra cori decisamente banali e poco curati, una voce in growl che non riesce a graffiare, violini e flauti a profusione su una base che pare presa ai peggiori Running Wild... beh, senza offesa ma credo che "
All at Once" sia uno dei brani peggiori che abbia ascoltato negli ultimi anni.
Non molto migliore il resto del disco, sempre assai raffazzonato ed incollato malamente tra i vari brani che compongono un "Along the Path" ancora pesantemente immaturo ed incapace di prendere una direzione precisa, tentando di tenere il piede su più staffe senza averne una contezza.
Anche le prove vocali dei due cantanti, Nadia Casali e Francesco Braga, lasciano piuttosto freddini e vanno a dir poco migliorate per interpretazione (lei) e carisma (lui).
Inutili, ai fini del valore del disco, le partecipazioni degli ospiti
Silvia Bonino (
Folkstone),
Lisy Stefanoni (
Evenoire) o
Mattia Stancioiu, quando manca la sostanza c'è poco da surrogare.
Speriamo vivamente che gli
Ephyra riescano a focalizzare le loro volontà e che la prossima volta siano capaci di tirar fuori un disco finalmente convincente, qualsiasi sia la proposta sonora da loro scelta.
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