Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2011
Durata:16 min.
Etichetta:GrindScene Records

Tracklist

  1. AN INTRODUCTION TO THE HUMAN DISGRACE
  2. LIMB AFTER LIMB
  3. THE FORGOTTEN ART OF STRANGULATION
  4. HUMAN CULL
  5. THE INSIDIOUS TRAGEDY
  6. MURDER SERPENT

Line up

  • Pete Clarke: vocals
  • Adrien Crozet: guitars
  • Jamie McCleneghan: guitars
  • Willie “Biscuits” Hanna: bass
  • Gary Beattie: drums

Voto medio utenti

Solo qualche mese fa ho recensito il demo di esordio degli Zombified, ed ecco che già mi ritrovo fra le mani il loro nuovo EP. Mossa giusta o sbagliata da parte della band? Teoricamente sarebbe stato più logico aspettare un po’ di più e concentrarsi sulla stesura di un full length, invece che presentarsi con un nuovo EP. Ma, ovviamente, io non so cosa c’è nella testa del gruppo, quindi prendo atto, e inizio l’ascolto di questo nuovo “Backroom eugenics”. Sei nuovi brani, per la durata di circa quindici minuti, in cui i nostri ribadiscono quanto già proposto nell’esordio “Outbreak”. E, teoricamente, la recensione potrebbe tranquillamente finire qui, se lasciassi che la pigrizia prendesse il sopravvento. Dico questo in quanto non una virgola è stata spostata rispetto al precedente demo, la proposta dei nostri resta ancorata ad un classicissimo death metal, e niente muta rispetto ai quattro brani precedenti. Gli Zombified continuano a martoriare i propri strumenti, e a vomitare rabbia e putridume nel microfono, incuranti delle mode e delle eventuali critiche di immobilismo sonoro. E, per quanto mi riguarda, fanno benissimo, visto che, come già sottolineato nella precedente recensione, quello che fanno lo fanno alla grande, per la gioia di grandi e piccini amanti del death metal old school. I sei nuovi brani nulla aggiungono e nulla tolgono a quanto già dimostrato in precedenza dagli irlandesi, piuttosto confermano la loro maestria nel districarsi in un universo, quello del death metal, dove è fin troppo semplice cadere nel banale. Beh, loro non lo fanno, dimostrando di conoscere bene i propri mezzi e i propri limiti, e accontentandosi di spazzare via tutto senza guardare in faccia nessuno. L’unica considerazione che mi viene da fare è, in fondo, legata a quanto già espresso in apertura di recensione, e cioè: ha senso pubblicare, a meno di un anno di distanza, due EP fondamentalmente uguali? Visto che evoluzioni e cambi non ce ne sono stati, forse sarebbe stato più prolifico accorpare i brani di “Outbreak” e quelli di “Backroom eugenics”, vista l’incredibile similitudine, sia compositiva che di sound, e pubblicare direttamente un full length, ma queste sono considerazioni che tutto sommato lasciano il tempo che trovano. Quello che conta è che anche senza stravolgere la loro proposta, senza aver apportato nulla di nuovo nel proprio sound, gli Zombified sono riusciti a confermare quanto di buono proposto con il loro mini di esordio, dimostrando di avere le carte in regola per dire la propria nel panorama death europeo. Ora, però, il prossimo passo deve essere necessariamente quello sulla lunga distanza, per dimostrare, definitivamente, le proprie capacità. Li aspettiamo al varco…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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