Copertina 8,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2016
Durata:52 min.
Etichetta:Profund Lore Records

Tracklist

  1. LE DERNIER CRÉPUSCULE
  2. INTO THE VAULTS OF INGURGITATING OBSCURITY
  3. VOIDSPAWN
  4. SCRIPTURES OF THE TYPHLODIANS
  5. THE VOICES FROM BENEATH THE WELL
  6. VECOIITN’APHNAAT’SMAALA
  7. TALES OF THE MAJORA MYTHOS PART 1

Line up

  • Philippe Boucher: drums
  • Philippe "Pat" Tougas: vocals (lead), guitar, bass (Track 1-2-4-5-6-7), synths
  • Claude Leduc: guitar, bass (track 3-4), synths

Voto medio utenti

Finalmente qualcosa di diverso ed ispirato, sicuramente tra gli highlights del 2016, un disco fatto con intelligenza e come il Male comanda.

Bene, ora che ho la vostra attenzione (si spera), aprite gli occhi sui Chthe'ilist (da pronunciarsi "K-tee-list") nuova realtà proveniente dal Quebec ma con influenze musicali profondamente radicate nel nord europa. Il loro debutto "Le Dernier Crépuscule" vi farà passare parecchi momenti attaccati allo stereo, mentre sprofondate inermi in un gorgo in grado di inghiottire tutta la stanza.

Fondato nel 2010 da due musicisti preparatissimi sotto l'aspetto tecnico (provengono dalla tachnical death band Beyond Creation), il gruppo canadese usa l'abilità strumentale in modo molto diverso da quello che oggi propongono le mille formazioni fotocopia del filone tech-death, va infatti a riesumare la lezione di precursori come Demilich, Xysma, Abhorrance, primi Amorphis, fondendola con lo stile di Nocturnus e Pestilence, il tutto riproposto attraverso la loro personalità ed un piglio oscuro e malevolo. Eh sì, tanta roba.

Le composizioni, quasi tutte di durata superiore ai sette minuti, sono articolate ma non celebrali e sono in grado di mescolare il vecchio death metal con il doom, ospitando anche elementi sinfonici (leggeri synth) per esaltare le atmosfere, creando più di una semplice alternanza, direi un effetto in divenire davvero ammaliante che sfocia spesso in assoli parecchio curati che donano respiro, senza allontanarsi dallo spirito dei brani. Queste parti solistiche non hanno uno schema fisso, utilizzano molte tecniche differenti ed è piacevole scorgere influenze che spaziano da James Murphy a Trey Azagthoth, da Paul Gilbert a Allan Oldsworth. Ma attenzione, non è un album da seghe a due mani per i maniaci della tecnica, è un album asfissiante, nero, apocalittico, prima di tutto.
Il riffing delle chitarre è molto curato ed evolve continuamente cambiando umore alla canzone tra una battuta e l'altra, tra dissonanze, arpeggi ed attacchi frontali, mentre l'apporto ritmico della batteria costruisce pattern sempre vari e precisi che, causa una registrazione tutt'altro che pulita (soprattutto per quanto riguarda la doppia cassa), sono apprezzabili sempre più nel dettaglio con il susseguirsi degli ascolti.
La registrazione, dicevo, è davvero cupa fangosa ed aiuta costruire quel clima da incubo lovercraftiano che la band vuole creare, e che si amplifica percorrendo mentalmente il sentiero dipinto in copertina dal sempre ottimo Paolo Girardi.
Va detto, lo specifico, che i testi urlati dalla catacombale voce di Philippe non riprendono in toto gli scritti di H.P. Lovercraft ma sono liriche originali composte dalla band, solo in parte ispirate al Maestro. Senz'altro come mood ci muoviamo su quei passi e il cantato, che va dal growl al pulito, all'effetto "corale", dimostra di saper sempre variare impostazione riuscendo ad impreziosire le canzoni, amplificandone l'effetto "mistico" e tetro.

Menzione speciale per i 13 minuti di "Tales of the Majora Mythos part 1", suite finale dall'inizio maestoso ed atmosferico su cui soffia una rabbiosa tempesta, si rivela presto una canzone molto elaborata, grazie alle tante variazioni vocali, ma soprattutto grazie allo splendido lavoro delle chitarre. Sono davvero numerosi i riff che si susseguono, da quelli propriamente death a quelli sporcati di doom e black, mentre un'ottima batteria fa da collante. Davvero un pezzo magnifico, la summa dell'intero disco.

Chi ha orecchie per intendere, intenda. Sapete cosa fare.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 feb 2016 alle 23:17

Per me sono già nella top 2016!

Inserito il 08 feb 2016 alle 20:07

il pezzo postato puzza di Demilich lontano un miglio!!! Devo recuperare l'intero album

Inserito il 08 feb 2016 alle 08:48

Mmmh, molto interessante... Bravo Frank, me li vado a recuperare!

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