Poseidone, divinità del mare e dei maremoti, sembra aver deciso di fare un salto dalle nostre parti, salpando da Port Royal e dopo un improbabile navigazione lungo il fiume Elba eccolo apparire all'improvviso sulle acque del Lago Maggiore.
E' infatti, proprio da queste parti che nel 2014 hanno preso vita i
King Wraith, un terzetto formato dal cantante e chitarrista
Daniele Genugu (Killin' Kind ed ex Bejelit), dal bassista
Giorgio Novarino (anche lui ex Bejelit) e con alla batteria
Matteo Avanzo (dagli Egart).
Con l'opener, "
Poseidon" per l'appunto, del loro esordio discografico, i
King Wraith lasciano trapelare una marcata influenza da parte dei Power Metal Teutonico, con i Running Wild a primeggiare, un accostamento ancor più evidente nella successiva "
Flag of Black Ship", dove aleggia lo spettro di Calico Jack ma pure su "
A Chest of Gold and Fear" o "
Jaws of Death".
Promossa la prestazione della seziona ritmica, soprattutto per
Giorgio Novarino che regge il confronto con Jens Becker, mentre, pur alla sua prima prova come lead vocals,
Daniele Genugu fa un discreto lavoro anche in questa veste, per quando possa/debba ancora migliorare nei frangenti più epici ed enfatici, come nel caso di "
Iliad" o "
Evil and Skulls", e in quelli acustici della conclusiva "
Of Secrets and Lore", una ballad con il DNA dei Blind Guardian.
Una delle formazioni più teutoniche tra tutte quelle che bazzicano la scena Metal italiana e che, pur rifacendosi a schemi collaudati e talvolta abusati, ha saputo realizzare un album davvero niente male.
I was born to
reviewHear me while I
write... none shall hear a lie
Report and
interview are taken by the will
By divine right hail and
write
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