Darker Half - Never Surrender (reissue)

Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:54 min.
Etichetta:FastBall Music

Tracklist

  1. NEMESIS
  2. NEVER SURRENDER
  3. END OF THE LINE
  4. STRANGER
  5. AS DARKNESS FADES
  6. DUALITY
  7. BLINDED BY DARKNESS
  8. LOST IN SPACE
  9. HEADS ARE GONNA ROLL
  10. ANTHEM FOR A DOOMED YOUTH

Line up

  • Steve 'Vo' Simpson: vocals, guitars
  • Brad Dickson: guitars
  • Simon Hamilton: bass, backing vocals
  • Dominic Simpson: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Ad un paio d'anni dalla prima uscita di "Never Surrender", è la Fastball Music ad assumersi il compito di ridistribuire in Europa il terzo full length dei Darker Half, anche per iniziare preparare il terreno ad un tour sul vecchio continente da parte di questo quartetto australiano.

Tenendo fede al nome che si sono scelti (immagino ispirato dal romanzo di Stephen King), la loro proposta musicale non è certo solare e immediata, un Heavy Metal dalle ritmiche marcate, guitarwork ostinato, con diversi chorus accattivanti, svariati cambi di ritmo e atmosfera, un’attitudine che può far pensare a gruppi come i vari Tad Morose, Scanner Stygma IV o Angel Dust, tuttavia non credo di sbagliare nel supporre che Iron Maiden, Queensryche e Metallica siano da annoverare tra le loro influenze.
Gli intenti sono lodevoli, ma il primo approccio non è dei migliori, dato che l'opener "Nemesis" non scorre come dovrebbe e con alcuni passaggi che suonano posticci e slegati, come quel "oh oh ooh" maideniano buttato un po' li a casaccio. Le cose iniziano a migliorare già con la seguente titletrack, veloce, affilata e vincente. Se "End of the Line" guarda al più classico Melodic Power europeo, "Stranger" si apre a toni epici sui quali i Darker Half piazzano uno dei refrain più azzeccati dell'intero disco. La seguente "As Darkness Fades" con i suoi sette minuti di durata è invece il brano più ambizioso, con un inizio thrasheggiante per poi concedersi all'alternanza di frazioni più melodiche e meditate ad accelerazioni brucianti. Un approccio che a seguire ritroviamo su "Duality", la rude "Blinded by Darkness" e le speedy "Lost in Space" e "Heads Are Gonna Roll", che precedono la conclusiva "Anthem for a Doomed Youth" che gioca - vincendo la sua partita - più sulle emozioni che sulla velocità e l'impatto.

Nel suo complesso, niente di clamoroso, soprattutto considerando che si tratta del loro terzo album, ma nemmeno a rischio bocciatura.



I was born to review
Hear me while I write... none shall hear a lie
Report and interview are taken by the will
By divine right hail and write
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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