Ormai l’universalità della musica metal è nota a tutti, ma ultimamente anche band che suonano i generi più estremi della nostra amata musica si stanno diffondendo ovunque nel mondo. Qualcuno potrebbe obiettare che in alcuni paesi ai confini del mondo si cerca appena di emulare i mostri sacri del genere estremo, con prodotti scadenti, per puro scopo commerciale. Questo è anche vero, ma non è il caso di questa black metal band proveniente nientemeno che da Città del Capo, nell’estremo sud dell’Africa.
I
Wildernessking suonano un ottimo post black metal con molte aperture melodiche e atmosfere ambient. Trovare termini di paragone non è semplice, la musica che i
Wildernessking ci propongono in questo album
“Mystical Future” è originale e moderna; è un susseguirsi di passaggi in crescendo e calando ed è pieno di parti molto melodiche pur mantenendo sonorità black estreme.
Nel primo brano
“White Horses” i riferimenti dei
Wildernessking sono sicuramente le band statunitensi
Agalloch e
Wolves in the Throne Room, sia per le costruzioni musicali e le sonorità che per le tematiche liriche. Pezzo bellissimo dall’inizio alla fine.
Il secondo brano
“I Will Go To Your Tomb” è più dinamico del primo ed in esso è come se le idee e la creatività sperimentale degli
Enslaved fossero messe in musica con le sonorità e le tematiche delle band americane già citate. Anche qui siamo all’eccellenza.
La terza traccia
“To Transcend” è totalmente diversa. Prima di tutto è un brano molto lento e malinconico, prevalentemente strumentale di matrice quasi ambient. Un po’ fuori contesto, ma sicuramente ben realizzato.
Con il quarto brano
“With Arms Like Wands” si torna sui territori black metal più consoni alla band sudafricana. L’inizio del brano è furioso, poi vi è un’apertura molto melodica dove, pur mantenendosi in pieno ambito estremo, i
Wildernessking danno sfogo ai loro strumenti in una parte strumentale molto bella. Il brano nella sua interezza ricorda vagamente le cavalcate sonore dei
Moonsorrow di
Varjoina Kuljemme Kuolleiden Maassa. Anche questo brano è molto ben riuscito.
L’ultimo brano
“If You Leave”, per completare l’opera e il discorso portato avanti finora, è a sua volta differente dai precedenti, ma in esso questa volta è molto più marcato il riferimento musicale risultando un brano suonato, cantato con voce femmonile, e costruito alla tipica maniera degli
Alcest. Neanche a dirvelo i
Wildernessking si trovano a loro agio anche questa volta.
Il disco è prodotto, almeno per ora, solo in vinile e in edizione limitata a 500 copie, delle quali 100 sono in colore bianco, altre 100 in colore bianco e blu e 300 nel classico colore nero.
Che dire in conclusione. Sono rimasto piacevolmente sorpreso da questo gruppo sudafricano e sicuramente li terrò d’occhio per il futuro. Permettetemi di dire, citando un famoso titolo e apportando una fondamentale modifica:
“A blaze in the southern sky”!
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