Con "
Voix" gli
Aluk Todolo incidono la quarta tacca sulla cintura, tacca che ironicamente porta il nome di qualcosa che in questo album manca totalmente: la voce.
Proprio così, questo ultimo lavoro del terzetto francese è uno strumentale di sei tracce indistinte che portano il nome della loro durata, un flusso eracliteo ricco di deviazioni imprevedibili.
Ascoltare "
Voix" è come mettere piede in un dedalo sapendo che l'entrata si chiuderà alle nostre spalle; è avanzare tra muri che si spostano con l'opprimente sensazione che qualcuno ci stia seguendo.
Non c'è una singola linea vocale a guidare il nostro cammino come il filo di Arianna, non un grido, non un sussurro. Siamo accerchiati dai tre strumenti, possiamo distinguerne nettamente le diverse attitudini. Le identità di ogni parte si affermano con violenza: la chitarra e la batteria ingannano l'ascoltatore con attimi sporadici di chiarore e leggerezza assoluti, fagocitati da linee di basso che sono come mantra di distruzione totale.
"
Voix" è una discesa negli Inferi senza però uscire a riveder le stelle, un incubo che dura meno di quarantacinque minuti ma comunque capace di lasciare il segno.
Siate coraggiosi, fate un tentativo e, nel caso, fatemi sapere com'è andata.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?