Copertina 8

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2020
Durata:60 min.
Etichetta:Van Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE SPARK
  2. BY VIRTUE OF A PROMISE
  3. REDUCED TO AN EMBER
  4. THE SOLE IMPORTANCE
  5. MYCELIA
  6. SOLEMN RETREAT
  7. VISCERAL BLIGHT
  8. SANCTUM SANCTORUM

Line up

  • Robert Andersson: guitars, vocals
  • Isak Koskinen Rosemarin: lead guitar
  • Jesper Nyrelius: drums

Voto medio utenti

Un viaggio.
Mi rendo conto della banalità dell’assunto; sta di fatto, cionondimeno, che in cupi giorni di isolamento come quelli che stiamo vivendo, la possibilità di lasciar spaziare la mente sia inestimabile.
Sarà banale la premessa, ma lo è molto meno possedere la colonna sonora adatta a portare in scena un simile teatro della fantasia.

Ebbene: sappiate che gli Sweven, col loro debut, sapranno condurvi lungo un itinerario musicale sorprendente e colmo d’incessante meraviglia.
Parliamo, a voler essere pignoli, di un “mezzo” esordio, posto che ci troviamo di fronte alla creatura musicale nata dalle ceneri dei compianti Morbus Chron.
E se l’indizio del monicker non fosse bastato ad indirizzarvi, ci penserà la strabiliante miscela di death, progressive, doom, post rock e avantgarde presente in “The Eternal Resonance” a sciogliere ogni dubbio: il mastermind Robert Andersson ha ricominciato da dove si era interrotto.

Di nuovo, quindi, ci troviamo di fronte a brani di ampio respiro, che vagano senza meta apparente senza tuttavia smarrire mai il bandolo della matassa, che sfoggiano partiture geniali ed arrangiamenti deliziosi pur rifuggendo lo spettro dell’autocompiacimento, che alternano con sovrannaturale naturalezza riff e stacchi di metal estremo con parentesi rilassate dal respiro quasi jazz.
Ogni canzone è una sorta di microcosmo da esplorare con calma e curiosità, ma sorbire l’intero platter tutto d’un sorso vi permetterà di apprezzarne la notevole coesione e di fluttuare nella psichedelia umbratile, quasi timida, che lo attraversa.

La produzione, ancora una volta, sprigiona una naturalezza e una sincerità rare oggidì; il growling di Andersson, dal canto suo, si è fatto ancor più viscerale ed espressivo, in questa occasione azzarderei addirittura “emotivo”. Una impostazione canora -insospettabilmente- perfetta per decorare il tessuto strumentale malinconico ed introspettivo di perle come “The Sole Importance” o “Mycelia”.

Non mi resta altro da scrivere, di corbellerie ne ho già impilate a sufficienza.
Giusto un consiglio: acquistate “The Eternal Resonance”, ascoltatelo in cuffia, con gli occhi chiusi, e fate fluire liberamente pensieri ed immaginazione…
Buon viaggio.

Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.