Copertina 8

Info

Anno di uscita:2016
Durata:50 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. UNTIL I DIE
  2. BREAKAWAY
  3. HIGH FLYING GYPSY
  4. HOLY WATER
  5. WARNING
  6. BLEED FOR YOU
  7. GIRL GOT A GUN
  8. YOU'RE MINE
  9. INGLORIOUS
  10. UNAWARE
  11. WAKE

Line up

  • Nathan James: vocals
  • Andreas Eriksson: guitars
  • Wil Taylor: guitars
  • Colin Parkinson: bass
  • Phil Beaver: drums

Voto medio utenti

La stampa specializzata d’oltremanica li ha osannati tra gli eredi più autorevoli della nobile tradizione hard-rock britannica e la novità è che, a differenza di altre occasioni, non ci sono palesi campanilismi o clamorose “smargiassate” giornalistiche a influenzare tale giudizio.
Gli inglesi Inglorious hanno davvero tutte le carte in regola per fare molto bene nella scena rock contemporanea, approcciando con sagacia la “storia” del genere e rendendola una materia piuttosto “fresca” per tutte le generazioni di musicofili, compresi quelli più smaliziati ed esigenti.
Il primo aspetto a colpire (come spesso accade ...) durante l’ascolto di “Inglorious” è la scintillante laringe di Nathan James (Trans-Siberian Orchestra, Uli Jon Roth), educata sui registri di Gillan e Coverdale, ma contemporaneamente intrisa di un’incontenibile vitalità, figlia di “moderni” campioni della fonazione modulata come Jorn, Russell Allen, Chris Cornell e Myles Kennedy. Un cantante verosimilmente destinato all’Olimpo delle “ugole d’oro”, messo in condizione di spiegare le sue enormi doti tecnico-interpretative in undici brani pervasi di viscerale attitudine e innato buongusto, in grado di mettere d’accordo i fans di Deep Purple e Whitesnake (“Until I die”, “Breakaway”, l’ardente “Holy water”, “Warning” e le appena un po’ troppo “sfacciate” “Girl got a gun” e “You're mine”) con gli estimatori di Audioslave e Alter Bridge (“High flying gypsy”, una sorta di Zeps per il terzo millennio e l’intensissima “Bleed for you”), senza dimenticare d’inebriare anche gli animi sensibili (“Wake”, tra Heartland e FM) e di dimostrare che si può essere parecchio creativi anche muovendosi nei frequentati territori del “classico” (la title-track e “Unaware”, due gioiellini di grande suggestione emotiva in cui fanno capolino anche i Rainbow …).
Gli Inglorious interpretano il ruolo di verosimili “predestinati” con grande disinvoltura e la loro rilevanza artistica già molto importante potrà crescere ulteriormente con l’esperienza e l’incremento della personalità … un altro eccellente acquisto per il roster della Frontiers, che appare sempre di più un cocktail ben assortito di rinomati veterani ed emergenti di valore.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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