I
Prong sono giunti al loro decimo album e bisogna dare atto al combo americano di essere sempre stati dei campioni di coerenza. Pur essendo passati attraverso alti (pochi) e bassi (molti), il loro sound non si è mai commercializzato o ammorbidito ed è sempre stato in bilico fra thrash, groove, metal , hardcore, industrial ma quel che è certo e' che sono stati un gruppo assolutamente seminale. Per certi versi si potrebbero accostare ai Voivod, anche se meno sperimentali. Il fatto poi di essere stati ampiamente sottovalutati dal mainstream, li ha resi quasi una band di culto. Una cosa è sicura ascoltando questo
"No Absolutes" il Metal ( quello con la M maiuscola) ne esce rinvigorito. L'album scorre piacevolmente dando la giusta carica, fra mid tempo potentissimi ( "
Ultimate Authority" , "
Cut And Dry", "
No Absolutes ", " Soul Sickness" ), pezzi veloci ( "
Sense Of Ease", "
Without Words", "Belief System", "
Worth Pursuing"), power ballads ( la bellissima"
Do Nothing" , "With Dignity"), non ci sono filler, il tipico suono di chitarra rabbioso e stoppato domina con cascate di riff incandescenti, solos velocissimi ed una sezione ritmica roboante. Il suono scarno ricorda i migliori Slipknot con però una componente melodica di fondo che rende meno legnosi i brani e la voce di Victor, che pur senza strafare, interpreta benissimo le linee vocali col suo tipico trademark. Non è un disco facile o commerciale e va ascoltato attentamente per gustarne tutte le sfumature, i cambi di tempo, l'headbanging che cova sotto la cenere di riff selvaggi che si susseguono veloci. I
Prong sono più vivi che mai e questo ultimo lavoro si candida ad essere uno dei migliori.
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