I belgi
The Black Heart Rebellion trasformano il loro stile da un moderno post-hardcore in un rock profondamente psichedelico e sperimentale, pieno di sonorità etniche e suggestioni indiane. Una mistura di drone mesmerici, vibrazioni dark-folk e tappeti di percussioni arcaiche. In alcuni casi, vedi “
Om benza satto hung”, sembra di essere partecipi ad un sinistro rituale indù in riva al Gange; in altri momenti (“
Bow and silk arrow”) aleggia lo spirito dei primi Pink Floyd o dei Gong.
Il disco è tutto avvolto in questa atmosfera arcana e minimalista, con i brani che si dipanano lenti e rarefatti fino allo sfinimento dei sensi. Approccio originale, che evoca immagini dei santoni di Benares e fachiri che ipnotizzano cobra reali ma che, diciamolo onestamente, alla lunga risulta particolarmente tedioso.
Se avete bisogno di una colonna sonora per “viaggi” acidi, questo lavoro è perfetto. Se volete divertirvi con la musica, lasciate perdere.
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