“
Portrait Of An American Family” è il primo disco dei
Marilyn Manson e già dal titolo lascia trasparire uno dei leit motiv della band, ovvero la feroce critica sociale e di costume alla società americana, alla sua ipocrisia e moralismo, che sta poi alla base del concept proprio di
Marilyn Manson, ovvero unire il nome di una starlet hollywoodiana e il cognome di un serial killer, due facce della stessa medaglia, della stessa società.
Il disco è co-prodotto da
Trent Reznor, che sin da subito scommette sulla band, ma senza essere troppo invasivo. Paradossalmente questo è il disco più ‘ordinario’ della band, con meno sovraincisioni o effetti speciali, molto ‘suonato’, un disco nel quale lo schema voce/chitarra/basso/batteria è ancora l’ossatura portante del sound.
E in effetti il ritratto di una famiglia americana contiene alcuni dei classici della band, ancora suonati oggi e amati dai fan. Si parte dalla clamorosa “
Cake & Sodomy”, passando per “
Lunchbox”, “
Dope Hat” e “
Get Your Gunn”.
La band dissemina lungo tutta la durata del disco tracce e indizi del proprio
background culturale, a partire da “
My Monkey” che riprende una vecchia canzone di sua satanicità
Charlie Manson, oppure “
Wrapped In Plastic” ispirata a
Twin Peaks di
David Lynch e a quella famosa Laura Palmer ritrovata morta avvolta nella plastica. Il disco è, altresì, pieno di campionamenti di spezzoni di film che valgono a rafforzare quanto detto.
Un disco d’esordio decisamente azzeccato, che vendette circa 2 milioni di copie, imponendo subito all’attenzione mondiale Brian Warner e la sua accolita di disperati.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?