Avete presente la vecchia storia delle “
brave ragazze che vanno in paradiso” e “
delle cattive che vanno dappertutto”? Ebbene, a osservare la
front-cover di questo “
My turn to deal”, diciamo che le
The Phoenix difficilmente potranno essere scambiate per delle “educande”, mentre, ascoltando il brillante contenuto del loro primo
four tracks EP, è chiaro che il destino di queste quattro
rockeuses tricolori è quello di andare molto lontano, e non solo a causa di un’attività concertistica già parecchio intensa e importante.
Al di là di luoghi comuni e apparenze, è proprio impossibile non rilevare in questi seppur esigui diciassette minuti di musica una cospicua personalità artistica e un’attitudine espressiva assai convincente, assolutamente degna delle grandi interpreti dell’
hard rock “al femminile”, primo “fatale” paragone di un mondo ancora oggi parecchio sciovinista e pieno di pregiudizi (non aiutato, invero, nella sua emancipazione, da atteggiamenti fin un po’ troppo espliciti ed esclusivamente esteriori di tante rappresentanti del settore).
La verità è che le quattro “ragazzacce”, oltre a sostenere tranquillamente il confronto con Vixen, Precious Metal, Cherry Bombz e Lita Ford, non “arrossiscono” nemmeno di fronte a gente come Motley Crue, Aerosmith e Hardcore Superstar, dimostrando di essere globalmente molto competenti e di possedere una “marcia in più”, in fatto d’ispirazione, di tantissimi loro colleghi di ogni “sesso, colore e religione”.
Aspetti intuiti immediatamente dalla
label statunitense
Demon Doll Records e dalla sempre attentissima
Atomic Stuff Promotion, e che sono sicuro saranno colti senza sforzo dagli estimatori del genere fin dal primo contatto con la catalizzante “
My turn to deal” (sono giorni che non riesco a liberarmi dalla sua melodia …), la pulsante, raffinata e sensuale “
Dangerous girl”, la passionale e sbarazzina “
You can't stop the rock 'n' roll” e la potente “
Party hard”, tutto materiale davvero di formidabile valore.
Preparazione tecnica (plauso speciale alla cantante e chitarrista
Lena McFrison, abile a non “scimmiottare”, come spesso accade, le sue nobili progenitrici), grinta, cultura e talento rendono la
band competitiva ai massimi livelli … il “
paradiso può attendere” ed io non vedo l’ora di scoprire dove potranno arrivare queste promettentissime amazzoni del
rock n’ roll.
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