Sebbene gli
Irkallian Oracle siano originari di Gothenburg, il loro sound non ha nulla a che fare con il celebre Gothenburg style che band come At the Gates, Dark Tranquillity e In Flames hanno reso celebre nel mondo creando un vero e proprio filone musicale con decine e decine di imitatori.
Il blackned death metal dei Nostri, infatti, può essere riassunto come un mortifero incrocio tra le sulfuree atmosfere dei Portal e le desolanti inflessioni doom di gente come Grave Miasma o Necros Christos il tutto combinato insieme in una proposta pesante, asfissiante e assolutamente lontana dalla luce.
"Apollyon", seconda uscita per gli svedesi, è un album molto duro da digerire, privo di qualsivoglia spunto melodico, sorretto da chitarre cupe e ribassate, giocato su tempi spesso medi ma anche su velocità sostenute ed ulteriormente "strangolato" dal growl profondissimo e catacombale di un singer perfetto per il genere proposto.
Chiunque conosca i gruppi che ho citato come paragone, saprà cosa aspettarsi dall'ascolto dell'ora di musica contenuta in questo disco e spalmata su sei brani lunghi, opprimenti e devastanti in ogni loro inflessione, mentre chi non è avvezzo a certe sonorità potrebbe trovare
"Apollyon" anche noioso per via del suo estremismo sonoro che viene a diventare anche parossistico.
In realtà, se si è amanti del vero estremo in musica, quello privo di compromessi e di velleità commerciali, si potrà essere soddisfatti da un gruppo che percorre la propria strada con convinzione e cognizione di causa, da un gruppo che, sebbene abbia dei modelli di riferimento, è comunque in grado di mostrare una forte personalità ed una indubbia qualità.
Qualità, ovviamente, per pochi, se non per pochissimi.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?