“
Sap” costituisce il primo esperimento per la maggior parte acustico degli
Alice In Chains. Dopo il caldo e fumante heavy metal del debutto “
Facelift” la band decide di registrare 5 tracce basate sulle atmosfere acustiche di pezzi come “
Brother” e “
Got Me Wrong”, che divengono subito dei classici.
Ancora una volta vincenti si rivelano le scelte melodiche, e l’armonia generale creata dagli strumenti con la voce di
Layne Staley, oltre ad un livello compositivo eccelso.
“
Right Turn” è firmata come Alice Mudgarden dal momento che al pezzo collaborano
Chris Cornell dei
Soundgarden e
Mark Arm dei
Mudhoney. La canzone è placida, ha un tocco deciso di psichedelia, molto evocativa e, oserei dire, poetica.
“
Am I Inside” è poesia intimista, con un accentuato velo di malinconia che la ricopre, enfatizzato dalla prova vocale di Layne, che può essere definita decadente e crepuscolare. L’incipit del testo dice tutto:
“Loneliness it shadows me, quiker than darkness
Close to the surface of my skin, there's a place surrounded by it”
Chiude il disco una ghost track chiamata “
Love Song”, niente altro che un pezzo fatto per divertirsi, assolutamente irrilevanti ai fini del giudizio su questo Ep riuscitissimo e prova, ovemai ce ne fosse ancora bisogno, delle grandi capacità e del talento della band.
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