Copertina 9,5

Info

Past
Anno di uscita:1992
Durata:21 min.
Etichetta:Columbia

Tracklist

  1. BROTHER
  2. GOT ME WRONG
  3. RIGHT TURN
  4. AM I INSIDE
  5. LOVE SONG

Line up

  • Layne Staley: vocals
  • Jerry Cantrell: vocals & guitars
  • Mike Starr: bass
  • Sean Kinney: drums

Voto medio utenti

Sap” costituisce il primo esperimento per la maggior parte acustico degli Alice In Chains. Dopo il caldo e fumante heavy metal del debutto “Facelift” la band decide di registrare 5 tracce basate sulle atmosfere acustiche di pezzi come “Brother” e “Got Me Wrong”, che divengono subito dei classici.
Ancora una volta vincenti si rivelano le scelte melodiche, e l’armonia generale creata dagli strumenti con la voce di Layne Staley, oltre ad un livello compositivo eccelso.
Right Turn” è firmata come Alice Mudgarden dal momento che al pezzo collaborano Chris Cornell dei Soundgarden e Mark Arm dei Mudhoney. La canzone è placida, ha un tocco deciso di psichedelia, molto evocativa e, oserei dire, poetica.
Am I Inside” è poesia intimista, con un accentuato velo di malinconia che la ricopre, enfatizzato dalla prova vocale di Layne, che può essere definita decadente e crepuscolare. L’incipit del testo dice tutto:

“Loneliness it shadows me, quiker than darkness
Close to the surface of my skin, there's a place surrounded by it”


Chiude il disco una ghost track chiamata “Love Song”, niente altro che un pezzo fatto per divertirsi, assolutamente irrilevanti ai fini del giudizio su questo Ep riuscitissimo e prova, ovemai ce ne fosse ancora bisogno, delle grandi capacità e del talento della band.

Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 20 apr 2016 alle 08:34

Gruppo unico ed inimitabile.

Inserito il 19 apr 2016 alle 22:07

Copio e incollo lo stesso commento per ciascuna recensione pubblicata oggi, 19/04/2016, in questo "speciale" Alice in Chains: un plauso a Luigi "Gino" Schettino, per averci ricordato e ribadito la malinconica energia della Musica di questo gruppo immenso. Rock duro, malato, e anche per questo pieno di fragilità ed ipnotico. La musica degli AIC è una fiammella che ti attira come una falena e poi divampa in un incendio di chitarre incandescenti. Sulla voce del compianto Layne Staley non c'è nemmeno da dire "A". Un grido, un lamento, un brivido continuo. Gino, posso solo ringraziarti per la lettura (tutta d'un fiato) di queste ottime righe. Band eccellente, fra le mie preferite di sempre.

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