Copertina 8

Info

Anno di uscita:2016
Durata:49 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. PLAY IT LOUD
  2. ROCK'N'ROLL RUMBLE
  3. NO ONE CAN TAKE ME AWAY FROM ME
  4. FIGHT
  5. GIMME A YEAH!
  6. WOMANIZER
  7. TURN THE PAGES
  8. WILD ONE
  9. REASON TO STAY
  10. KARMA

Line up

  • Andrej Abplanalp: bass
  • Mauro "Tschibu" Casciero: drums
  • Bruno Spring: guitars
  • Gianni Pontillo: vocals

Voto medio utenti

Il gruppo svizzero ci presenta un gran disco di hard rock che piace di più man mano che lo si ascolta. Seppur fortemente derivativo dagli Ac/Dc e dall'AOR più ruvido, suona dannatamente efficace coi suoi riff in 4/4 corposi e potenti ed una voce graffiante che nelle tracks più tirate ricorda Mark Storace dei Krokus. A questo punto vi sarete già fatti una idea di massima su cosa aspettarvi da questo "Rock'n'Rumble", tuttavia non lasciatevi trarre in inganno perché qui non c'è emulazione, qui ci sono le buone canzoni, suonate bene e registrate in modo tale da rimarcarne la rudezza. Il punto di forza è sicuramente la voce del singer Gianni Pontillo forte e versatile che da la giusta enfasi a tutte le canzoni.

Non ci sono brani che emergono particolarmente, tutti sono eletrizzanti e scorrono via piacevolmente .
"Play It Loud", dopo un intro di presentazione tipo atleti nel ring (da qui la cover), parte con riff tipicamente hard rock ed un chorus da cantare a squarciagola, "Wild One" ricorda Dio col suo riff di chitarra alla "We Rock ", "Gimme A Yeah! "(un rock n roll tiratissimo con chorus eccezionale), sul finale a sfumare presenta l'intro di" Long Stick Goes Boom " grande hit dei Krokus, la title-track ci riporta in territori AOR alla Ratt, " No One Can Take Me Away From Me" è una canzone alla Steel Panther e c'è anche lo spazio per la power ballad " Turn The Page " che inizia acustica per poi diventare elettrica nel chorus.

Curiosa la copertina, che ricorda quella di Love Gun classico disco del 1977 dei Kiss, anche se qui in chiave un po' meno sessista. I The Order hanno radici saldamente unite negli '80, ma riescono con la loro freschezza, con la loro energia ad elevare l'Hard Rock ottantiano ad un livello superiore, rendendolo moderno ed adatto al nuovo secolo. Nient'altro da aggiungere, questo disco del gruppo elvetico è l'ingrediente mancante per una buona cinquantina di minuti di sano Rock, quello che ti fa battere il piedino e scuotere la testa. Da avere per gli amanti del genere.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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