Ecco l'ultimo lavoro nonché primo full lenght dei Strength Approach. Il disco in poche parole è possibile definirlo come un sunto in tredici tracce di HCNY risciacquate in Tevere. Il disco suonato complessivamente consta di una ventina di minuti con qualche minuto di silenzio tra il bonus track ed il ghost track. Nati con l'intento di capitanare la scena HC romana piuttosto che svecchiarla, i Strength Approach alla fine ce l'avrebbero fatta. Almeno stando alle autocelebrative parole spese nella biografia del loro sito. Riescono così ad inserire qua e là qualche interessante contaminazione non del tutto nuova al genere, una seconda linea melodica piuttosto che una seconda chitarra più noise, anziché un coretto ed un riff più punkettino... alla fine non fanno più di quello che viene loro richiesto. Insomma, diciamo che è palese la distanza tra le loro capacità tecniche e le loro possibilità creative. Di fatto qualitativamente alto, il disco risulta praticamente appiattito dalla incapacità dei musicisti come questi di distaccarsi da cliché compositivi del genere. Inesorabilmente potenti e noiosi al contempo. Un grande dispiacere dover commentare una delle poche band italiane che riescono anche sulla scena mondiale. Siccome non voglio essere ingiusto, vi consiglio di andare ai loro concerti se avete voglia di divertirvi. Per le belle parole e notizie positive su di loro vi consiglio di visitare il sito sotto indicato. Ok, sostenere la scena prima di tutto... ma non supportare un suicidio musicale come quello della scena HC nazionale!
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