Terzo album da solista per una delle migliori voci in assoluto in ambito classic metal, carismatico e inconfondibile interprete di quell'heavy metal melodico, atmosferico ed emozionante da sempre il risultato impareggiabile della scena più tradizionalista americana. Rob Rock torna a due anni di distanza con un nuovo album, "Holy Hell", una nuova etichetta discografica, la AFM e dei nuovi musicisti alle proprie spalle, con il supporto dei quali il dotato singer confeziona un prodotto decisamente superiore rispetto al suo predecessore, capace di entusiasmare con una proposta musicale di altissimo livello qualitativo. Maturato, appesantito e ancor più personale, il sound del nuovo lavoro si impone come un grande classico nel proprio settore, scritto e suonato con grandissima classe e avvincente convinzione. La ricetta sostanzialmente resta immutata, e il buon Rob riprende tutti gli standard della tradizione più classica del metal a stelle e strisce, ma con un'ispirazione e una freschezza compositiva di certo migliore rispetto al passato. Ritornelli assolutamente orecchiabili e coinvolgenti, ritmiche corpose e graffianti, assoli di scuola Shrapnel e screams a non finire fanno l'essenza di questo "Holy Hell", un piccolo gioiello da ascoltare con trasporto e la più completa esaltazione, godendo degli spunti melodici dell'opener "Slayer Of Souls" o dell'incedere cavalcante della successiva "First Winds Of The End Of Time", roccioso anthem magistralmente trascinato dall'ugola d'oro di Rob. E sì perché, diciamolo, è la voce che qui fa la differenza, come al solito, e brani di fattura più che buona, non avrebbero assolutamente la stessa portata se non interpretati in maniera così viscerale e magistrale da questo incredibile artista. È sorprendente come nel terzo millennio Rob Rock sia riuscito a scrivere un disco in cui le melodie vocali rivestono un ruolo così fondamentale e così fortemente legate ad un passato che per molti può essere dato per morto e sepolto. Il tutto però rivestito di una nuova forma, fresca e convincente, che permette di non parlare di un disco nostalgico ancorato ad un sound eccessivamente datato e che quindi non si propone come unico pubblico una piccola fetta di affezionati del sound anni ottanta. Essenziale quanto convincente, il nuovo album di Rob Rock ci dimostra come sia possibile ancora oggi parlare di Heavy Metal, senza cedere ad alcuna contaminazione ma tenendo alta la bandiera di un passato che tutto sommato così "passato" in fin dei conti non è. E grazie ad artisti come Rob Rock, animato da un'unica passione e unico credo dal 1986 ad oggi: sembra finalmente che sia giunto il momento di godere di un proprio successo interamente personale, dopo aver dato la voce a numerosi altri artisti, come lo stesso Rob ci canta nella stupenda "I'm A Warrior", brano straordinario di fronte al quale si fatica a non commuoversi.
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