Cinque brani per quasi ottanta minuti di musica … i presupposti di questa disamina apparivano superficialmente abbastanza “impegnativi” e invece terminato il primo ascolto di “
A new era” è partito immediatamente e senza alcun sforzo il successivo e non (solo) perché imposto dal ruolo di “scrupoloso” recensore della
webzine più
gloriosa del globo terracqueo.
La verità è che i
Lost Dimension hanno sfornato un disco di notevole fascino, pregno di una ricerca sonora che rispolvera in grande stile i temi cari al
prog-rock dei
seventies e li contestualizza alla maniera dei grandi traduttori “metallici” del genere, riuscendo a farli ricordare senza fastidiosi episodi di
dejà-vu, forti di personalità e idee.
In questo modo, se l’impasto di numerosi cambi di tempo e d’atmosfera, suggestive trame tastieristiche, chitarre sensibili e taglienti, una potente base ritmica e di una voce eclettica e ispirata possono far venire in mente i seminali Dream Theater (o, in misura minore, pure Shadow Gallery e Symphony X), l’impressione dominante è che i nostri siano comunque riusciti a sviluppare una forma di
prog-metal sufficientemente temperamentale, equamente suddivisa tra mente e cuore, ampia nella sua visione espressiva e ciononostante mai troppo elitaria da trascurare l’imprescindibile componente emozionale.
Tecnica esecutiva di considerevole livello, un
plot narrativo (impregnato di cupi scenari fantascientifici) non eccessivamente banale e soprattutto uno spiccato gusto compositivo rendono l’albo un concentrato piuttosto efficace di tensione e soddisfazione
cardio-uditiva, in cui anche gli strappi più aggressivi e brutali (comprese le sporadiche digressioni vocali in
growling) vengono gestiti in modo assai organico ed equilibrato, a testimonianza di una cultura musicale di certo non semplicistica.
In un programma, come detto, parecchio “scorrevole” e gradevole nel suo complesso, mi limito a un paio di citazioni, in qualche modo rappresentative dell’essenza artistica del gruppo: la
title-track e la conclusiva (e appena un pizzico ridondante, invero …) “
Limitless”, due
suites in cui la “lezione” divulgata da un certo
Teatro del Sogno appare assimilata al meglio.
Bravi.
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