Non sarà metal, ma
"Vox In Rama" dei genovesi
Sepvlcrvm è un lavoro che meriterebbe la vostra attenzione. Non nego che si tratti di un ascolto non facile, ma quello che vi propongo è un viaggio estremamente affascinante fatto di bordoni drone, sfumature ambient, connotazioni doom e tentazioni psichedeliche che non possono lasciare indifferente chi ascolta.
Le quattro parti che compongono il full-length (per una durata complessiva di poco superiore ai 50 minuti) possono rimandare a certe cose degli Ulver più pacati o più probabilmente ai Popol Vuh del primo periodo (quelli antecedenti a
"Hosianna Mantra" per intenderci), ma sprigionano comunque una personalità invidiabile che ha nel dosato utilizzo di pochi elementi (narrazioni, esili linee vocali, strumenti acustici, elettronica "basica" fatta di loop ed effetti non invadenti) la sua carta vincente. Non da ultimo segnalo una produzione intelligente, che fa della spazialità un plus compositivo che sembrava sepolto nelle prime registrazioni stereofoniche o, pensando al rock meno ortodosso, nelle uscite discografiche di
Robert Fripp negli Anni Ottanta (epoca
"The League Of Gentlemen").
Temete di incappare in musica inquietante? Esoterica? Ritualistica? Non posso dire di no. Ma c'è qualcosa di più che non riesco a spiegare e che potreste cogliere solo dando una possibilità a questo disco.
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