Ho sempre un pò di paura quando mi avvicino ad album forniti di copertine del calibro di questa, bello specifico raffigurante una donna nuda, morta, con tanto di spargimento copioso di sangue. Tuttavia, ho pensato, da un progetto che incorpora membri ed idee degli Impaled Nazarene (e Moonsorrow) non ci si poteva aspettare diversamente... dunque avanti con l'ascolto. Le nove 'immagini di morte' ci presentano un death/black metal piuttosto canonico, gradevole ma senza alcuno spunto di particolare interesse. La produzione studiata da Henri Sorvali (Trollhorn dei Finntroll) è di una potenza inaudita, soprattutto per quanto riguarda le chitarre, ma allo stesso tempo si mostra in più di un punto confusionaria, impastata, approssimativa. C'è da dire che il muro di suono degli Shadow Cut funziona bene per i primi pezzi, alternandosi con sapienza tra momenti death'n'roll e autentiche sfuriate black metal. Niente per cui strapparsi i capelli, comunque. Se mai, colpiscono alcuni interventi elettronici atti a rendere ancora più fredda e meccanica la musica. Alla fine il gruppo finlandese ha poco da rimproverarsi per essere il debutto. Rendere la proposta meno omogenea e un pò più innovativa, non potrà che fare bene al progetto Shadow Cut.
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