"
coerènte: agg. [dal lat.
cohaerens -entis, part. pres. di
cohaerere «essere strettamente unito», comp. di
co- e
haerere «essere attaccato»]. –
1. Unito bene insieme:
parti c. tra loro. 2. fig. Che non è in contraddizione (si usa seguito dalle prep.
a o
con):
idea c. al sistema; uomo c. a (o con) sé stesso, alle (o con le) proprie opinioni."
Cominciare una recensione con una citazione dal vocabolario Treccani fa proprio figo, lo devo fare più spesso. I
Cretura sono un sestetto norvegese attivo dal 2010 dedito a un metal estremo di matrice sinfonica (a dire il vero non particolarmente originale) che, a giudicare dalla loro biografia, gli ha permesso di raggiungere una certa notorietà grazie soprattutto a un tour in Germania di supporto alla band americana Six Feet Under. Dopo due corposi EP (usciti rispettivamente nel 2012 e nel 2013) eccoli alla prova del primo full-length: come sarà andata?
E qui riprendiamo la "citazione colta" di cui sopra...
"Fall Of The Seventh Golden Star" è indubbiamente quello che vuole essere, cioè un disco di "symphonic extreme metal" incentrato sul contrasto tra le voci di
Zlargh e
Sara che attinge a piene mani da band come Dimmu Borgir, Nightwish e compagnia bella ma, allo stesso tempo, da una parte trasmette un dannoso "senso di collage" nella composizione e dall'altra fa trasparire un'indole pericolosamente prolissa.
Queste considerazioni si prestano a vari brani (quasi tutti) contenuti in questo CD, dall'introduttiva
"Reign Of Terror" (con una
Sara non particolarmente convinta o convincente) alla successiva
"Grand Warfare..." (vogliamo parlare delle figure batteristiche a supporto della parte melodica?), dalla cadenzata
"Northern Winds" (dal ritornello imbarazzante) all'emblematica
"Når Lyset Dør" (intro in stile Metallica, evoluzione extreme e una coda di tre minuti e mezzo estenuante e inutile).
Qualcosa di accettabile c'è, penso a
"Funeral Roses" (banale ma organica nonostante il finale in fade), a
"At The 11th Hour" (sicuramente la traccia più riuscita, con le sue influenze cinematografiche e le armonie enigmatiche), o alla conclusiva
"The Last Song Of The Earth" ma, per quanto mi riguarda, non basta a raggiungere la sufficienza,
I'm sorry...
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