Dalla lontana e munifica Australia giunge il duo
Coffin Lust, al debutto con il presente “
Manifestation Of Inner Darkness”, un concentrato di death metal old school tanto affascinante quanto rimarchevole.
Sulla scorta dei maestri
Autopsy,
Grave e
Dismember i nostri ci offrono un quarantina e più di minuti di marciume sonoro, al punto che sembra di respirare la mefitica e ributtante aria che fuoriesce da un loculo.
Tutto, e dico tutto, ha un flavour antico, dal growling del singer, al riffing, passando per una produzione che, pur essendo moderna, ha un mood lo-fi. Anche il logo è old style.
I pezzi hanno quasi tutti una durata medio lunga, se si eccettua “
Mass Extinction”, pezzo che tiene fede al proprio nome, iniziando subito a spron battuto con tonnellate di brutalità.
In generale il sound si basa sul groove, sulle cadenze, con fulminee accelerazioni, supportato da soli affilati e ficcanti, con atmosfere davvero macabre, che spesso confinano col doom quando non col black metal.
Già l’iniziale “
Excoriation Of Morality” mette subito in chiaro le cose, trasportandoci del putrescente mondo dei
Coffin Lust. Cascate di groove prima dell’esplosione di metà canzone che conduce direttamente al fading finale.
Altro grande pezzo è “
Damnation Bringers”, che potrebbe sembrare un pezzo di stile ma che in realtà distilla la più pura essenza del death metal.
Potrei dirne molto di più, ma è giusto che il resto lo scopriate da soli, perché questo disco lo dovete acquistare.
Per tutti i veri amanti del Death Metal, soprattutto per i nostalgici dei primi anni ’90.
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