Copertina 8

Info

Anno di uscita:2016
Durata:55 min.
Etichetta:Minotauro Records

Tracklist

  1. ATTO 1 - OVERTURE
  2. ATTO 2 - FUMO D'ANIME
  3. ATTO 3 - ORDINE E FOLLIA
  4. ATTO 4 - ARABESCHI SENTIERI
  5. ATTO 5 - MENDICANTI LURIDI
  6. ATTO 6 - ETEREA FUSIONE
  7. ATTO 7 - URLANTI DEMONI
  8. ATTO 8 - VITA SOSPESA
  9. ATTO 9 - OMBRA DI FALCE
  10. ATTO 10 - FINALE

Line up

  • Alessandro Zeoli: guitar
  • Alfredo Martinelli: narration, concept
  • Angelo D'Amelio: keyboards, sax
  • Angelo Santo: vocals
  • Gabriele Beatrice: drums
  • Giovanni Santamaria: guitar
  • Giuseppe Barbato: bass

Voto medio utenti

Mai inutilmente trascorre il Tempo.
Laborioso, come un maestro d’arte, senza tregua s’adopera nella Bottega dell’Universo.
Spesso necessita di poco, altre volte qualcosa in più. Ma quando gli anelli della sua infinita tela si incontrano e legano nel modo per cui sono nati, il suo operato si colora di infinito, divenendo leggenda. Impalpabile, seppur viva, calda e sinuosa come il Vapore, in grado di espandersi in ogni recondito luogo della coscienza.



Impossibile non rimanere affascinati da una band dalla bizzarra denominazione La Bottega del Tempo a Vapore, che poi affida alla sua pagina facebook una didascalia come quella che ho scelto di mutuare per introdurre la disamina del suo “Il guerriero errante”.
Scoprire che si tratta di un concept album (basato su un racconto di Alfredo Martinelli) che narra l’epica e tragica leggenda di un misterioso guerriero sannita-longobardo condannato a vagare per l’eternità a causa di un amore proibito, accresce la curiosità, e tanta aspettativa fortunatamente trova una fausta conferma nell’ascolto del Cd, davvero molto appagante se vi considerate estimatori di prog-rock e altresì non disdegnate le sue propaggini cromate.
Siamo, infatti, al cospetto di un gruppo di musicisti erudito e assai dotato, ispirato tanto dalla nobile scuola italica del genere (Banco del Mutuo Soccorso, PFM, Il Balletto Di Bronzo, Le Orme, Nuova Era …) quanto dai grandi traduttori metallici della cultura musicale progressiva (Dream Theater, Porcupine Tree, …), per un linguaggio sonoro alimentato da cromosomi espressivi riconoscibili e tuttavia abilmente “mutati”, sufficientemente libero e vitale da non rischiare di essere scambiato con un’operazione esclusivamente imitativa.
La capacità di scrivere “canzoni”, sebbene abbastanza impegnative sotto il profilo creativo, tecnico e poetico, rappresenta l’arma vincente dei talentuosi ragazzi campani, da plaudere per la disinvoltura e la fluidità che assicurano al loro sontuoso songbook.
Estrapolare momenti particolari o tentare un’esegesi dell’intero programma, nel caso di opere “concettuali”, è impresa ardua e molto rischiosa, se non addirittura deleteria, e così mi limiterò a sottolineare l’impressionante capacità di coinvolgimento emotivo garantito da un’ondata di note che sa essere intraprendente e “pensante” senza astrusità.
Interessanti digressioni folk e un pizzico di suggestioni dark (“Mendicanti luridi” è un esempio lampante delle molteplici influenze dei nostri ed è l’unica segnalazione che mi sento di proporre al lettore ...) contribuiscono alla realizzazione di un disco capace di emanare una luce artistica intensa e brillante e così diventare la “chiave” (cfr. il logo della formazione beneventana …) per raggiungere il cuore di tutti gli aficionados del settore, sempre felici di poter accogliere nuovi membri nella nobile casta dei valorosi interpreti del prog-sound.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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