Vanden Plas - The Ghost Xperiment - Awakening

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2019
Durata:47 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. COLD DECEMBER NIGHT
  2. THE PHANTOMS OF PRENDS-TOI-GARDE
  3. THREE GHOSTS
  4. DEVILS' POETRY
  5. FALL FROM THE SKIES
  6. THE GHOST XPERIMENT

Line up

  • Andy Kuntz: vocals
  • Stephan Lill: guitars
  • Andreas Lill: drums
  • Günter Werno: keyboards
  • Torsten Reichert: bass

Voto medio utenti

Non c'è niente da fare, quando ne hai, ne hai. E i Vanden Plas ne hanno, sin dall'inizio. Quante band si possono permettere il lusso di essere in giro da 25 anni, sempre con la stessa line-up, senza aver (quasi) mai sbagliato un disco? Eppure, il Mercatone Uno del metal moderno li vuole relegati al secondo piano dello scaffale, sebbene in Germania continuino (giustamente) a fare sfracelli.

Ed eccoci quindi con il nuovissimo "The Ghost Xperiment - Awakening", primo capitolo di un concept in due parti che svilupperà la storia (a quanto pare basata su fatti veri) di un uomo che riusciva a comunicare con l'aldilà, vedendo i defunti a lui cari come fantasmi... La storia ebbe l'ovvia eco mediatica in passato, ed è da quella vicenda che si muove questo, diciamolo subito, bellissimo album.
Sei tracce, dai 5 ai 9 minuti e mezza, ognuna raccontante un pezzo di questa strana storia con una classe, una tale attenzione al suono d'insieme, un enorme menefreghismo verso il dover dimostrare a chicchessia che razza di musicisti siano i Vanden Plas che, se avessi un cappello, me lo toglierei.

Non saprei davvero quale pezzo consigliarvi, a maggior ragione vista la struttura concept del tutto, ma pezzi come la title track o il mini capolavoro prog "Devil's Poetry" lasciano davvero ben sperare tutti quelli che, come il sottoscritto, ai piripiri preferiscono la sostanza, la ricerca sonora, la potenza sposata con la perizia, nessuna delle quali tuttavia fine a se stessa; qui siamo su territori tipicamente Vanden Plas, un pò Fates Warning, un pò Kamelot, un pò Evergrey, un pò... Vanden Plas. Ed è tutto un dire.

Disco interamente promosso, dalla splendida copertina giù giù fino all'ultima nota, e bentornati a Kuntz e soci, che di album così ce n'è un disperato bisogno.



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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