Diciamo la verità, chi avrebbe scommesso sulla nazionalità dei
National Suicide? Artwork datato, logo mutuato dai Nuclear Assault , una voce alla
Bobby Blitz Ellsworth e alla
Zetro Souza... sono della Bay Area ?... invece no, sono italianissimi ( di Trento per la precisione) e non solo non si "vergognano" di sembrare old school ma lo fanno con la giusta convinzione. La loro musica puzza di
Overkill ed
Exodus lungo un miglio, ma che male c'è se questo ci riporta ai fasti di "
Under The Influence" , "
Years Of Decay" o ancora "
Fabulous Disaster"? Essere derivativi ma in modo intelligente ed efficace non è prerogativa da tutti e definirli cloni è assolutamente riduttivo. Il loro è un thrash duro, veloce, ironico, dimostrano di avere padronanza degli strumenti e ottime capacità esecutive. Suonano qualcosa di già sentito ma lo fanno così bene come non si sentiva dai primi anni 90, pur nella totale assenza di originalità. Vocals acide e penetranti, riff solidi e sempre potenti sorretti da ottimi assoli, drumming col pilota automatico ed una produzione moderna ma anche vintage. Cambi di tempo, accelerazioni, stop & go, chitarre a mitraglia, tutto l'arsenale del miglior thrash è qui spianato per colpirci in piena faccia. "
Refuse to Cry" , "
Anotheround" ( coi riff di chitarra ad emulare le sirene della polizia ed un assolo centrale veramente eccezionale), "
Nobody's Coming" (con la sua melodia marcatamente metal) , le veloci "
Second To None" e "
Have No Fear" sono i pezzi migliori di un album che non ha cali di tensione o riempitivi.
Se siete alla ricerca di novità, non ascoltate questo
Anotheround, ma se volete tornare ai giorni gloriosi del thrash non fatevelo sfuggire. I
National Suicide sono una macchina da guerra e insieme a Necrodeath,Schizo e (ex) Bulldozer tengono alta la bandiera del metal tricolore
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