Gli emiliani Psycho Scream finalmente arrivano al loro full length di debutto “Gnosis” dopo anni di gavetta sottobosco e sono cazzi amari. “Gnosis” è un pugno sui denti, è un ritorno alle sonorità anni ’90 quando il Death Metal da genere di nicchia cominciava a mostrare i muscoli perlomeno a livello americano ed europeo. In Italia, a causa dello scarso sostegno delle case discografiche, è rimasto sostanzialmente underground ed è solo grazie a band quali Bulldozer, Extrema, Necrodeath, Sadist e Detestor che è riuscito ad arrivare sino ai giorni nostri, giorni che vedono per fortuna lo sbocciare di nuove realta’ ( che poi nuove non sono , gli Psycho Scream sono nati nel 2009 ) che tengono viva la furia degli inizi.
Questo album è composto da 10 brani feroci, violenti , veloci nei quali il trademark sono i growl di Matteo, grande interprete di liriche che vanno dal sociale (“Terrorist” ) alla condizione umana (“Human” titolo di Deathiana memoria) o "Anger". La sua è una voce rabbiosa ma sempre intellegibile e non ha nulla da invidiare a screamers piu’ famosi
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La band, composta da Matteo alla voce, Claudio e Pato alle chitarre, Cosimo al basso e Bob alla batteria, è coesa, dimostra di avere una buona padronanza degli strumenti e discrete capacità compositive; certo il genere proposto non è molto originale ma la commistione fra Death e Thrash alla lunga rende il lavoro assolutamente appetibile e non legnoso anche perché il riffama delle chitarre è veloce, la sezione ritmica precisa e martellante con numerosi rallentamenti ed accelerazioni, gli assoli forse potevano essere maggiormente curati, sono un po’ scolastici, ma a meno che non si tratti di Death tecnico, davvero questo rappresenta un problema? Un punto a sfavore invece va alla produzione che praticamente ha consentito che molti pezzi finiscano cosi all'improvviso, troncati, senza un vero finale. Una maggior cura era necessaria . I pezzi migliori a mio parere sono "Greed", veloce e potente con uno stop micidiale nel refrain, la lunghissima "Taxiarch", piena di cambi di tempo, "Human" che parte velocissima per poi sfociare in ritmi più rallentati, fino all’improvviso e inaspettato finale, acustico, lento e lo strumentale "Stream Of Consciousness".
Siamo in presenza di una vera vera forza della natura, questi Psycho Scream ambiscono a diventare i nuovi Death ( seppur su livelli tecnici non paragonabili ) o i nuovi Obituary nostrani ... gliela diamo una mano?
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